Ha parlato della possibilità di ritornare in campo il presidente dell’Ascoli Pulcinelli, ma ha chiarito la sua posizione: no alle porte chiuse
Mentre gli operatori sanitari di tutta Italia sono impegnati in prima linea per porre fine all’emergenza coronavirus, gli organi sportivi provano ad organizzare le basi per ripartire quando tutto sarà finito. Tante le ipotesi al vaglio, ma tanti anche i dubbi su ognuna di esse. Intanto i presidenti dei club si mobilitano e provano a dare il proprio contributo nel tentativo di proporre la gusta strategia per far girare nuovamente il mondo del calcio. Ha espresso il proprio punto di vista anche il patron dell’Ascoli, Massimo Pulcinelli, intervistato dal Corriere dello Sport. “Per un altro mese le squadre non potranno neppure allenarsi, ma alla fine il campionato ripartirà”, ha affermato.
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Pulcinelli, il ‘no’ agli stadi vuoti
Poi, Pulcinelli ha continuato dicendo: “Sarà a maggio, giugno oppure ad agosto, ma torneremo in campo. L’importante per me è che sia a porte aperte perché il calcio è uno spettacolo fatto per la gente”. Nonostante l’emergenza e le problematiche che porterebbe uno stadio pieno in un momento così delicato, il numero uno del’Ascoli dice no agli stadi vuoti e spera che, una volta usciti dalla complicata situazione attuale, si possa ripartire a giocare con gli stadi affollati, andando controtendenza rispetto ai pareri dei colleghi.
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In molti, infatti, si augurano che il campionato possa ripartire a prescindere dalla questione relativa al tifo. E’ piuttosto probabile, in ogni caso, che almeno per i primi tempi, una volta fuori dallo stato di emergenza, i match di Serie A, B e C saranno giocati a porte chiuse.
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