Tutto fermo a causa del coronavirus, ma ci si interroga su come e quando ripartire. L’idea di Lovisa, presidente del Pordenone, non sarà gradita a tutti
Il calcio in Italia è fermo da ormai quasi un mese a causa del coronavirus. I diretti interessati – presidenti, calciatori e dirigenti – attendono con curiosità nuovi risvolti sui campionati bloccati: c’è il rischio che vengano buttati mesi di lavoro da parte di tutti i club di Serie A, B e C, in particolar modo. E così il presidente del Pordenone Mauro Lovisa ha detto la sua al Messaggero Veneto, con una proposta per ripartire che probabilmente in molto non gradirebbero. La ‘formula’ del numero uno neroverde sarebbe infatti quella di giocare ininterrottamente dalla prossima estate per concludere l’attuale campionato e cominciare quello nuovo. Nessuna vacanza e nessuna sosta per i calciatori, ma lo stesso Lovisa ha sottolineato: “Non dovrà essere vissuto come un problema”.
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Lovisa: “Servono sacrifici”. Rivoluzione playoff
“Quando tutto sarà finito vogliamo ricominciare a giocare – sono le dichiarazioni del patron del Pordenone – va bene anche ad agosto, non capisco chi dice il contrario e non capisco quali interessi ci siano. Qualunque altra decisione, tra ricorsi in tribunale e fallimenti di società, penalizzerebbe qualcuno”. Poi ha aggiunto: “Magari giocheremo ogni tre giorni ma il campionato va finito per i sacrifici fatti da tutti. Si tratta di un caso eccezionale”. La nuova formula di Lovisa riguarderebbe anche i playoff, che prevederebbero un incontro unico (anczichè un match di andata ed uno di ritorno) e in caso di parità passaggio del turno alla squadra messa meglio in classifica.
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Si andrebbe così incontro ad un’estate di calcio, fatta non di amichevoli o di incontri nazionali ma dallo svolgimento dei principali campionati italiani. Una volta portata a termine l’attuale stagione, poi, si procederebbe senza sosta ad iniziarne una nuova.
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