La Serie C rischia un danno economico importante a causa dell’emergenza coronavirus. Ecco le possibili mosse da attuare in estate
Il coronavirus potrebbe creare danni davvero grossi all’intero mondo del calcio, per questo si cerca tutt’oggi una soluzione per provare a portare a termine i campionati. Se la stagione dovesse concludersi con un nulla di fatto, tante società si ritroverebbero in grande difficoltà economica e sarebbe molto difficile ripartire. Più si scende di categoria e maggiore può essere il danno, visto che potrebbero aumentare ulteriormente i fallimenti.
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Serie C, Ghirelli: “Rischio pesante, presenteremo piano strategico e di crisi”
La Serie C è preoccupata e il presidente Francesco Ghirelli ha parlato di alcune possibili decisioni per alleggerire il possibile danno economico: “Prima di tutto bisogna mettere in galleggiamento l’intera categoria. Il rischio è pesante, avevamo fatto nuove regole e c’erano circa 600mila spettatori in più mentre oggi gli stadi sono vuoti. Sarà necessario spostare le date dei pagamenti e salvaguardare diversi elementi”.
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Le misure da adottare: “Fortunatamente in questo periodo potremmo anche utilizzare strumenti come cassa integrazione e apprendistato, che solitamente usano le aziende. Ci serve un aiuto del governo oltre ad alcune scelte in più come il taglio di costi, la sussidiarietà e studiare galleggiamento e ripartenza. Dopo il 3 ci incontreremo nuovamente e presenteremo un piano strategico e di crisi“, ha detto il presidente alla trasmissione A Tutto Campo, in onda su TV Otto Channel.
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Serie C, tante squadre a rischio fallimento: ipotesi campionato a due gironi
Ogni estate c’è sempre una sorta di bollettino di guerra in Serie C dove si analizza il numero di società fallite alla scadenza delle iscrizioni per il nuovo campionato. Negli ultimi anni c’è stato un netto calo, ma ora il rischio è che l’emergenza coronavirus faccia crescere nuovamente il numero di club che abbandonano il professionismo.
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Uno scenario che nessuno si augura potrebbe essere addirittura quello andare avanti solo con due gironi anziché tre, ma questa soluzione si potrebbe adottare solo nel caso in cui la situazione diventasse tragica.
Di certo non è un momento facile per tante società e magari qualcuna potrebbe anche pensare di ripartire dalla Serie D per rendere meno pesante il danno economico.
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