Il patron e presidente del Frosinone Maurizio Stirpe è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Seriebnews.com. Ecco le sue dichiarazioni
“Se si sono rinviate le Olimpiadi di un anno, non capisco perché non si possa spostare la ripresa del campionato dal 30 giugno al 30 agosto, tanto per dire delle date”. In esclusiva a ‘SerieBnews.com’, Maurizio Stirpe ha espresso in modo chiaro la posizione del Frosinone in favore della conclusione dei campionati: “Naturalmente qualora ci fossero le condizioni per riprendere a giocare“, ha evidenziato il patron e presidente del club ciociaro.
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ESCLUSIVO Stirpe: “Due soluzioni se campionato non può ripartire. Serie A a 22 squadre e il Frosinone…”
“La soluzione migliore è chiaramente l’espressione sul campo dei relativi verdetti – ha aggiunto Stirpe – ma nel caso fosse impossibile ripartire, andrebbero scelte una di queste due soluzioni: la prima, spalmare questa stagione sulla prossima, quindi sue due stagioni chiudendo tutto a giugno 2021. Vorrebbe dire aver perso un anno, e in tal caso verrebbero traslati all’annata ventura tutti i rapporti contrattuali; la seconda soluzione sarebbe cristallizare le posizioni di classifica e i conti delle società alla data in cui il campionato è stato sospeso. Gli stipendi, i contributi e gli oneri fiscali andrebbero però fatti pagare fino alla sospensione, allo stesso tempo – anche sul lato dei ricavi – dovrebbero essere risarciti sponsor, tifosi e televisioni tutti gli incassi per il servizio non offerto a partire dello stop. Naturalmente andrebbero cristallizzati pure i risultati sportivi, con la retrocessione delle ultime tre di A e la promozione delle prime tre di B“.
In queste settimane, nel pieno dell’emergenza coronavirus, è stata paventata la possibilità di una Serie A a 22 squadre, con il blocco delle retrocessioni e la promozione delle attuali prime due di B, Benevento e Crotone, un’eventuale scelta ieri ‘bocciata’ dal presidente Figc Gravina e che di certo danneggerebbe il Frosinone (e non solo) terzo in classifica a soli due punti dai calabresi. “Io non riesco a capire perché ne dovrebbero salire due se le promozioni sono tre, queste sono le idee cervellotiche di qualcuno che ha altri interessi. Non esiste! – ha tuonato il numero uno dei gialloblù – O le retrocessioni e promozioni avvengono come da naturale svolgimento del campionato, oppure non sale nessuno e si fa – come detto – la spalmatura del campionato in due anni nel caso non fosse possibile riprendere a giocare. Se prevalesse la logica delle due promozioni, il Frosinone non solo provvederebbe a tutelarsi in tutte le sedi legali possibili e immaginabili, ma non parteciperebbe al campionato, fermandosi in attesa che l’autorità giudiziale dia una risposta all’istanza che presenteremo”.
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Sulla spinosa questione dei contratti dei giocatori, nello specifico sull’ipotesi cassa integrazione Stirpe ha spiegato che “un tale meccanismo dovrebbero essere previsto solo per i giocatori con lo stipendio più basso e per il personale di struttura (come i magazzinieri, ndr) del club. Per gli stipendi più alti mi sembra anacronistico e nemmeno un problema rilevante in questo momento per l’Italia”. In conclusione il presidente della società ciociara, nonché numero due vicepresidente di Confindustria con delega al Lavoro ed alle Relazioni Industriali, ha sottolineato che nessun calciatore straniero (5 in prima squadra, ndr) ha lasciato Frosinone per far ritorno nel suo Paese: “Ci siamo attenuti alle raccomandazioni provenienti dal Governo e dal personale medico, che ci dicono di far evitare spostamenti. Sono rimasti qui con le rispettive famiglie“.
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Raffaele Amato