Ha parlato della possibile ripresa del campionato e delle eventuali misure da adottare per l’emergenza coronavirus Gravina, presidente FIGC
Intervistato da Il Giornale, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha parlato dello stop dei campionati di calcio italiani e delle possibili soluzioni per la ripresa, in relazione, naturalmente, all’evoluzione della situazione legata al coronavirus in Italia. Il numero uno dello sport italiano ha dichiarato: “Ripeto da sempre: si tratta solo di ipotesi e non di una certezza. Ne aggiungerei un’altra: andrebbe bene anche il 20 maggio, valutando la ricaduta sul calendario internazionale. Significherebbe avere la possibilità di rialzare la serranda del calcio italiano e offrire al Paese la spinta emotiva per recuperare il senso della vita normale”.
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Gravina: “Taglio stipendi? Non sono consentite resistenze”
Sulla possibilità di giocare dei playoff: “Era una mia proposta, non ha riscosso successo e ne ho preso atto”. Poi, sull’ipotesi di un taglio degli stipendi ai calciatori: “Sul tema bisogna muovere rispondendo a un interrogativo: avete a cuore la tenuta del sistema calcio? Bene: poiché stiamo attraversando un’emergenza storica, una crisi mai vissuta prima se non durante la seconda guerra mondiale, la realtà esige provvedimenti che rispondano ai criteri della solidarietà e della sopravvivenza del calcio. Le resistenze, in materia, non sono consentite“.
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Trattando ancora della materia economica volta alla ripresa dei danni causati dal coronavirus, Gravina ha concluso: “Il calcio chiederà provvedimenti che potrebbero non avere impatto sulle casse dello stato”.
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