Sergio Pellissier è stato una vera e propria bandiera del Chievo Verona. Dopo una carriera da calciatore con la maglia gialloblù è passato dietro la scrivania.
Oltre 500 presenze e ben 139 gol con la maglia del Chievo Verona per Sergio Pellissier che ha trascorso quasi integralmente la sua straordinaria carriera difendendo i colori gialloblù prima di ritirarsi alla fine della stagione 2018/19. Ora il bomber valdostano ha svestito i panni del calciatori per indossare quelli del direttore tecnico, ancora una volta col Chievo. Di questo ed altro ha parlato ai microfoni di ‘Casa Di Marzio’ su Instagram: “Il calciatore finisce, l’uomo rimane. Il regalo più grande è stato l’ingresso in campo a San Siro tra gli applausi dei tifosi del Inter. Da pelle d’oca, ricordi indelebili. Significa che qualcosa di positivo l’ho fatta”. Per tutte le ultime notizie sul mercato di Serie B e non solo CLICCA QUI!
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Calciomercato Chievo, il retroscena su Pellissier
Pellissier ha quindi proseguito raccontando un aneddoto di mercato: “Mi voleva il Napoli dopo l’esordio in Nazionale. Il presidente (Campedelli, ndr) ha rifiutato otto milioni di euro più due giocatori. Ha deciso il presidente, lui ha sempre creduto in me e con quello che ha fatto mi ha dimostrato che mi voleva bene. Il calcio è cambiato, adesso non ci sono più presidenti come Campedelli, Moratti o Sensi che amano la società e sprecano soldi perché hanno una passione. Adesso è tutto un business, tutti vogliono guadagnare e le società devono mantenersi. Come si può diventare una bandiera di una società che non lo è?”.
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Infine sulla decurtazione degli stipendi: “Non è semplice, non è giusto ridurlo a nessuno. Sono cause particolari, non dipendono dai giocatori. Se dovessimo riprendere, giocheremo tutto giugno che è il mese di vacanza dei calciatori”.
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