Silvio Berlusconi non conosce limiti per il suo Monza e non bada a spese neanche sul calciomercato: a svelare alcuni retroscena è lo stesso Adriano Galliani
Il progetto Monza è senza dubbio il più ambizioso nelle nuove leve del calcio italiano. Alle spalle due colonne come Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, che nelle ultime sessioni di calciomercato non hanno assolutamente badato a spese. Da Machin a Mota Carvalho fino a Paletta. E i risultati della squadra di mister Christian Brocchi stanno rispettando le aspettative e gli investimenti, visto che i brianzoli si avvicinano a grandi falcate verso la promozione in Serie B, che sembra ormai già una formalità. L’obiettivo dichiarato è arrivare subito in Serie A e disputare la prima partita già ad agosto 2021.
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Le intenzioni di arrivare in pochissimi anni nel calcio dei grandissimi Berlusconi e Galliani non le tengono nascoste. L’ad del Monza, in particolare, a ‘Repubblica’ ha rivelato un retroscena decisamente ghiotto che spiega in toto l’ambizione dell’ex patron del Milan: “Qualche settimana fa Silvio Berlusconi mi ha chiamato: ‘Adriano, mi fa, Suso è andato via dal Milan: perché non lo abbiamo preso noi? Ma fermiamoci qua che poi ci prendono per matti’“.
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A metà tra la battuta e la reale intenzione di stupire e crescere fin da subito, con un riferimento come il bianconero: “Ma Monza-Juventus U23 non c’entra niente con Old Trafford. Il teatro dei sogni sarebbe un Monza-Juventus come nel ’76, 1-1, Boninsegna e Braida. È lì che vogliamo arrivare. In un anno e mezzo. Se uno ha degli obiettivi, deve dichiararli. In ogni caso non parlo di Serie B finché non ci arriviamo. Anche con il Milan, l’albergo per la finale non lo prenotavamo fino a che non passavamo la semifinale. Poi finivamo in dei casermoni vicini all’aeroporto, ma la scaramanzia è una cosa seria”.
Galliani si racconta a cuore aperto: “Per me il Monza è sentimento, mia mamma mi portava allo stadio a 5 anni, prima che la perdessi quando ne avevo 14. Nel ’60 feci un viaggio di 24 ore in pullman per 45 minuti di partita. Berlusconi mi chiamò al Milan per quello che feci al Monza, è come se Ulisse fosse tornato a Itaca. Abbiamo speso 5 milioni, quando siamo arrivati l’erba del campo sembrava la foresta della Malesia”.
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