Mentre l’Ascoli prende le distanze da Alessio Da Cruz, l’esterno offensivo ricostruisce il caso tra lui e i tifosi bianconeri a Trapani in maniera ben diversa
Ieri con il suo comunicato, pubblicata sul profilo ufficiale dell’Ascoli, il presidente del club, Massimo Pulcinelli è sembrato mettere alla porta Alessio Da Cruz, nel mirino della Bundesliga. Il patron sarebbe giunto a una decisione di questo genere non solo per l’espulsione dell’esterno offensivo bianconero in Trapani-Ascoli, ma anche per il diverbio avuto tra il giocatore ed i tifosi marchigiani. Ebbene, ora il classe 1997 è voluto intervenire sull’accaduto dando una versione diversa sia su quanto successo in campo che fuori dal terreno di gioco. Su questo è giunta una lunga dichiarazione da parte del calciatore: “Ho sbagliato a entrare in tackle, ero in ritardo per prendere la palla, ma non è stata affatto mia intenzione toccare il giocatore del Trapani in occasione dell’espulsione – si legge su ‘GianlucaDiMarzio.com‘ – Nel primo tempo il mio compagno di squadra Gerbo ha discusso con l’arbitro Camplone del suo cartellino giallo: ho cercato di tenere Gerbo lontano da lui, ma poi l’arbitro è venuto da me e mi ha detto già allora che mi avrebbe dato un cartellino rosso. Non stavo facendo nulla di male in quel momento, perché parlare così? Perché io sono Alessio da Cruz? Ho sbagliato in passato con il mio comportamento in campo, ma è questo un motivo per minacciarmi e trattarmi in modo diverso dagli altri giocatori in campo? No. Ho bisogno di essere trattato come chiunque altro in campo“.
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Ascoli, Da Cruz: “Io fuori di testa per gli insulti di alcuni tifosi”
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Da Cruz quindi spiega cosa si sarebbe verificato subito dopo: “Quando ho ricevuto il cartellino rosso, comunque ero calmo e volevo andare fuori dal campo. L’ho accettato. Alcuni tifosi dell’Ascoli però hanno iniziato a insultare me e la mia famiglia anche con insulti razzisti. Così ho perso il controllo, quelle parole mi hanno mandato fuori di testa“.
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Quindi il giocatore prosegue sui sostenitori bianconeri: “Per me è davvero difficile capire come i tifosi possano non sostenere la propria squadra e i propri giocatori. Quando io o i miei compagni di squadra riceviamo un cartellino rosso, devono comunque supportarci, qualunque cosa accada. È sbagliato voltare le spalle ai tuoi giocatori. Ma mi scuso ancora con quella parte di tifosi che non aveva niente contro di me“.
Infine l’esterno lancia un appello ai tifosi della propria squadra: “La partita mi ha frustrato perché abbiamo giocato male, stavamo perdendo e non siamo riusciti a segnare in superiorità numerica. Dobbiamo assumerci le colpe noi come squadra, dovremmo fare molto meglio. Lavoriamo duro ogni giorno e vogliamo vincere. Che i tifosi possano essere arrabbiati con noi è un conto; ma per favore, continuate a sostenerci. Abbiamo bisogno che siate con noi. Non contro di noi“.
L.M.P.
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