Il Pordenone è una delle sorprese del torneo cadetto. Il tecnico Tesser, in esclusiva a SerieBnews.com, parla del sogno promozione, di mercato e di altri temi
La classifica dice che il Pordenone è quarto insieme a Perugia e Pescara. Quale voto da al campionato della sua squadra dopo 12 giornate?
“Il mini bilancio ovviamente è positivo. Lo dicono i numeri, siamo una neo promossa quindi certe cose sono tangibili. Siamo partiti bene, però abbiamo la consapevolezza di non aver fatto nulla finora. La classifica è molto corta, si può cambiare opinione da una gara all’altra”.
Avete pareggiato con Benevento e Chievo, vinto con l’Empoli, tre squadre candidate alla promozione. Lei alla guida del Novara fece il doppio salto dalla Lega Pro alla Serie A, è pronto anche il Pordenone?
“No, sinceramente il nostro obiettivo è la salvezza, poi vediamo se si aprono altri spiragli. Come dico sempre, con i proclami non si ottengono i risultati. Serve il lavoro quotidiano ed è importante avere sempre la fame, poi si vedrà”.
Avete fatto un voto nel caso in cui…?
“No. Come leggo anche dalle dichiarazioni dei miei ragazzi, noi viviamo alla giornata. In ogni partita cerchiamo di fare il massimo. Dobbiamo mantenere alta l’umiltà, la voglia di fare gruppo, di lavorare, insomma lo spirito di squadra”.
Cosa le sta piacendo di più dei suoi ragazzi?
“L’atteggiamento. Molti non avevano fatto la categoria, con la società abbiamo deciso di mantenere l’organico dello corso campionato, con qualche inserimento, tra esperti e giovanissimi. E’ venuto fuori un buon gruppo e lo spirito di squadra di cui le parlavo prima”.
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Se a gennaio il Pordenone sarà ancora nelle zone alte della classifica, chiederà rinforzi al presidente Lovisa?
“Non parlo di mercato ora. Comincerò a farlo dal primo gennaio. Voglio troppo bene ai miei ragazzi, stanno facendo cose molto belle. Oggi contano solo loro”.
Il presidente è l’artefice principale di questo Pordenone?
“Ha preso la squadra dall’Eccellenza e l’ha portata in Serie B. Se ha fatto una scalata del genere, penso che abbia un merito importante. Peraltro ha fatto crescere tanti giovani”.
Se dovesse fare il nome di un giovane del Pordenone del quale sentiremo parlare in futuro?
“Pobega è uno dei più interessanti della categoria. Poi Vogliacco, Di Gregorio e Candellone”.
Lei è stato mai vicino a qualche big?
“La mia unica possibilità lo avuta quando allenavo la Triestina e ho detto no al Parma”.
Sabato ospitate il Perugia. Un altro esame importante per voi…
“Non è un esame. Si tratta di un altra partita difficilissima contro una squadra che, come ha detto il ds, se non andrà in Serie A sarà un fallimento. Questo fa capire il tipo di avversario. Partita difficile”.
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Q.G.
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