Il Livorno, Spinelli, le favorite del torneo cadetto, il futuro. Questi alcuni temi contenuti nell’intervista rilasciata in esclusiva a SerieBnews.com da Franco Colomba, ex tecnico di diverse squadre
Con Spezia-Chievo stasera si apre l’undicesimo turno di Serie B. La classifica attuale crede stia rispettando i valori delle squadre?
“Il torneo cadetto è sempre molto particolare. Tutto sommato credo che il Benevento sia una forza importante e stia mantenendo i pronostici”.
Quali sono le rivali dei campani per la corsa alla promozione?
A me piace il Perugia, l’Ascoli ha delle potenzialità, poi può esserci sempre un outsider”.
Chi la sta deludendo?
“E’ ancora presto, ma ci si aspettava di più da squadre come Salernitana, Frosinone, lo stesso Pescara”.
Il Livorno, l’ultima squadra in ordine di tempo che lei ha allenato, è penultimo in classifica…
“Il Livorno mi poteva dare molto, invece mi ha provocato solo delusioni. Per allestire una squadra all’altezza della piazza ci vuole entusiasmo e voglia di fare bene. Queste cose devono partire dall’alto, ma credo manchino”.
Si riferisce al presidente Spinelli?
“Sì. Io ritengo che dopo tanti anni abbia perso la voglia d’investire per crescere e tornare in alto”.
Nel 2016, il patron dei toscani la chiamò al posto di Panucci e dopo meno di un mese la mandò via. Questa è una delle delusioni di cui parlava prima?
“No, in quell’occasione accettai una situazione decisamente drammatica che rimase tale, tanto che la squadra retrocesse. In realtà rimasi deluso la prima volta, nella stagione 2004/2005, quando fui esonerato malgrado stessi facendo bene”.
Quindi non sono vere le voci che circolano su un suo possibile ritorno a Livorno?
“Spinelli non mi ha richiamato e se lo facesse direi di no. Sinceramente ne faccio volentieri a meno. Non è mai sbocciato nulla tra di noi, non vedo perché dovrebbe accadere ora”.
Qualche club l’ha contattata?
“Sì, una società di Serie B, ma ho detto di no”.
Perché?
“Non ho voglia di fare il parafulmine, cercando di salvare situazioni irreparabili. Aspetto una chiamata da una società in cui c’è un progetto serio e la possibilità di raggiungere un obiettivo”.
Tra le squadre di Serie A da lei allenate ci sono Napoli, Cagliari, Bologna e Parma. I partenopei sono in ritardo, ma crede che potranno lottare per lo scudetto?
“No, sarà un discorso tra Juventus e Inter”.
I sardi, nell’anno del centenario, stanno facendo molto bene. Dove possono arrivare?
“Stanno facendo benissimo. Del resto il mercato è stato ottimo. Il Cagliari può far male a chiunque”.
Bologna e Parma si salveranno?
“Sì. I rossoblu hanno un’identità ben definita e propongono un bel calcio. Peraltro c’è una grande feeling tra i giocatori e l’allenatore, che sta lottando con i suoi problemi. Anche il Parma sta facendo bene e riuscirà a mantenere la categoria”.
Q.G.
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