Con Vincenzo Vivarini la musica a Bari sembra essere davvero cambiata. I 15 punti raccolti nelle prime 7 partite lo rendono il subentrato più vincente nella storia della squadra biancorossa: nessuno ha fatto meglio dell’ex Ascoli che ha rimpiazzato alla sesta giornata Giovanni Cornacchini.
Quattro vittorie e tre pareggi con il Bari che è tornato a respirare l’aria di alta classifica. E non poteva essere altrimenti visti i grandi sforzi fatti in estate dalla famiglia De Laurentiis, decisa a riportare una piazza come quella barese nuovamente ad alti livelli. Il colpo Antenucci è sicuramente la ciliegina sulla torta di una campagna acquisti importantissima considerata la categoria.
Per la finestra invernale di gennaio qualcosa inizia già a muoversi, intanto fino ad allora tutte le forze dovranno essere distribuite sul rettangolo verde di gioco. Dopo lo 0-0 rimediato al ‘Massimino’ contro il Catania, i ‘Galletti’ hanno così messo alle spalle un tour de force in cui hanno affrontato avversari di tutto rispetto come Ternana, Avellino e Catanzaro. Il bilancio finale è assolutamente positivo, visti anche i diversi infortuni e le precarie condizioni fisiche di alcuni titolari della rosa biancorossa.
Ora il calendario dà una mano e in questo mese di novembre il Bari dovrà dimostrare di essere la grande squadra da battere nella volata per la promozione in Serie B. Vivarini vuole fare bottino pieno da qui in avanti e ridurre il gap di distanza dalla Reggina di German Denis. I pugliesi si trovano infatti al quinto posto in classifica a sei punti di distacco dalla capolista, ancora imbattuta in questo campionato.
Domenica contro la Vibonese il Bari cercherà ancora una volta di sfruttare il fattore ‘San Nicola’, prima della doppia trasferta in programma contro il Bisceglie e la Paganese. Partite certamente non proibitive, il mese si chiuderà poi con la sfida casalinga contro il Teramo e con la visita sul campo del Rende, fanalino di coda. Ora serve accelerare, Vivarini lo sa e chiederà alla sua squadra di farlo. La Serie B è alla portata di mano ma va conquistata in campo.
Raffaele Caruso
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