Ascoli-Entella, Boscaglia è a caccia di una vittoria: dopo una partenza sprint, con 3 vittorie su 3, i liguri si sono fermati. La ricetta per ripartire
Nove punti nelle prime tre partite. Tre 1-0 consecutivi che profumavano di cinismo, solidità e ambizione. Tutte doti che sanno di promozione. O che almeno ne cullano i sogni e fanno dire: “Sì, possiamo giocarcela fino in fondo”. Livorno, Cremonese e Frosinone mandate al tappeto. Ma le partenze sprint hanno bisogno di essere confermate. Per puntare a grandi obiettivi bisogna essere dinamite, non scintilla. Citando il mattatore del Borussia Dortmund nella notte di San Siro appena trascorsa. La scintilla chiamata Entella è un qualcosa di anomalo. Perché non si è trattato di una sola partita. E nemmeno di due. Tre vittorie nelle prime tre senza subire gol, in un campionato pazzo ed equilibrato come la Serie B, sembravano avvicinare gli uomini di Boscaglia alla dinamite tanto desiderata dal tecnico interista.
All’intervallo della quarta giornata, in casa del Pescara, i liguri erano avanti per 1-0 grazie alla rete di Schenetti. Mister Boscaglia già pregustava il filotto. Ma sul più bello, ecco la secchiata d’acqua che spegne il fuoco. La rete di Memushaj nella ripresa ha regalato un punto al Pescara e frenato la corsa dell’Entella. Ma oltre al pari c’è di più. I padroni di casa hanno controllato per larghi tratti la partita e hanno avuto più occasioni. Insomma, avrebbero meritato più dei liguri di portarsi a casa i tre punti. E l’impressione è che l’Entella sia uscita dall’Adriatico senza più certezze.
Bastano tre partite per credere di essere più forti di (quasi) tutti? Forse sì, soprattutto nel campionato cadetto. Un pareggio, seppur sofferto, non può minare tutte le certezze. Può essere un piccolo campanello di allarme, ma in un percorso di crescita può anche fare bene. Il match di Pescara poteva essere una frenata o l’inizio della discesa. Non c’è dubbio su cosa sia stato. La sconfitta casalinga contro il Venezia, alla quinta giornata, ha fatto scattare l’allarme. Il gol subìto dopo 3 minuti per mano degli uomini di Dionisi è stato il segnale peggiore. Per tre ragioni. Punto primo: non sei guarito. Punto secondo: devi rincorrere. Punto terzo: devi rincorrere quando sono sei guarito. Impresa quasi impossibile. Poi? Benevento e Crotone, la prima e la seconda attualmente in classifica, una in fila all’altra. Entrambe in trasferta. Un punto in due partite e la consapevolezza che, forse, fino in fondo non ce la si può giocare. Conferma arrivata nel pareggio casalingo contro il Trapani all’ultima giornata. E ora c’è l’Ascoli, in trasferta. 12 punti contro 12 punti. Tre sconfitte consecutive per i bianconeri, tre punti nelle ultime cinque per i liguri. Chi si rialza?
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