Riccardo Mancini ci fa strada nel meraviglioso e pazzo mondo della Serie B, dalle possibili sorprese, fino ai i prossimi talenti che approderanno in Serie A.
E’ difficile ritrovarsi in quella selva pazza e oscura che rappresenta il nostro campionato di Serie B. Soprattutto, quando la stagione comincia con il botto, tra sorprese, flop e nomi che stanno già conquistando tutti. E allora, meglio farsi aiutare da un Virgilio d’eccezione, come Riccardo Mancini, voce inconfondibile di DAZN, nel comprendere meglio quale stagione ci attenderà. Questa l’intervista rilasciata ai microfoni di SerieBnews.com.
Un’altra stagione di Serie B che ha tutt’altro l’aria dell’avvio scontato e noioso. Ci sono i presupposti per una stagione sorprendente?
Il campionato di B riserva sempre tante sorprese. Il merito è anche di squadre come il Pordenone che ha cominciato bene la stagione. E’ chiaro, i valori andranno con il tempo a livellarsi, ma squadre come quella friulana possono comunque fare una stagione da protagonista. Hanno un ambiente tranquillo alle spalle, ma prenderei con le molle questo avvio di campionato. Non dimentichiamo che ci sono squadre attrezzate come il Frosinone, che vedo tra le favorite per la promozione in Serie A. Non mi aspetto da loro un campionato anonimo, riusciranno sicuramente a centrare la zona playoff. Lo stesso discorso vale più o meno anche per lo Spezia. Le cose si aggiusteranno anche per loro”.
Il doppio salto, però, è qualcosa che accade sistematicamente da tempo. Che spiegazioni ti sei dato? La Serie C è talmente dura che induce le società a rafforzarsi al punto da essere subito competitive in B?
“Di certo l’accorpamento delle due categorie ha reso la Serie C un campionato ancor più difficile e complicato. E’ normale, poi, che le promosse rendano ancora più imprevedibile il campionato di B. L’anno scorso il Lecce è stata l’ultima che ha compiuto il doppio salto, e in C poteva contare già su calciatori di assoluto livello. Liverani ha lavorato benissimo e ha condotto la squadra in Serie A nel giro di pochissimo”.
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Una mano dal buon Riccardo Mancini, ce la siamo fatta dare sui tanti talenti che affollano la B. Ne ha seguiti a dozzine durante le sue telecronache, così abbiamo provato a stuzzicarlo in merito.
Ci dai il nome di un calciatore che, quando l’hai visto, hai pensato: “Questo arriva in Serie A, sicuro”?
E’ difficile, però, ci sono un paio di elementi che mi hanno colpito. Luca Palmiero, credo sia uno di questi. Ha tutto per poter esplodere e diventare un calciatore importantissimo, anche in Serie A. A Cosenza ha avuto una crescita formidabile, seppur Braglia non sia un’esteta del calcio. Ha lo stesso ruolo di Tonali, ma è un po’ più grande, essendo un 1996. Tuttavia, ha ancora ampissimi margini di miglioramento e può essere il talento che più di tutti può compiere il salto di qualità.
Quindi, è l’unico nome che ti ha fatto sobbalzare…
“Beh, no, a dire il vero anche Junior Messias del Crotone mi ha stupito tantissimo. Ha fisico ed è un giocatore di fantasia. Nei prossimi anni può sbarcare in Serie A, facilmente. Ha tutto per poter arrivare a grandi livelli, farà moltissima strada, è uno dei più completi della Serie B”.
Che poi Messias è anche il tuo stesso ruolo, tu che eri un esterno offensivo quando giocavi. C’è un altro collega che ti ha colpito?
“Mi rivedo molto in Messias (ride ndr). Scherzi a parte, se la metti così, allora non posso escludere Sofian Kiyine. A Salerno sta dimostrando di essere un leader tecnico ed emotivo. Sa usare ambedue i piedi ed è un esterno a tutta-fascia, qualità tutt’altro che scontata. E’ uno degli elementi più forti del campionato”.
A.M.
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