In giornata sarà discusso il ricorso per il ripescaggio del Palermo al Collegio di Garanzia del Coni. L’avvocato rosanero assicura che c’è ancora una speranza
Ripescaggio del Palermo in Serie B: sono ore decisive per i rosanero, che conosceranno definitivamente l’esito del ricorso presentato da Tuttolomondo contro l’estromissione dal campionato cadetto. Nel pomeriggio di martedì verrà infatti discussa presso il Collegio di Garanzia dello sport del Coni la richiesta di iscrizione dei siciliani al torneo di Serie B, rifiutata dalla Covisoc per le inadempienze amministrative del club che dell’ex presidente Maurizio Zamparini, poi radiato dalla Figc. La fine del professionismo nel capoluogo siciliano sembra ormai vicina, anche se c’è chi ancora spera in un miracoloso colpo di coda, che restituirebbe la serie cadetta ad una squadra che lo scorso anno, sul campo, ha sfiorato addirittura la Serie A e poi si è vista penalizzata e scaraventata via dai professionisti per questioni amministrative che, come sempre, non c’entrano nulla con le vicende di campo, dove i calciatori avevano invece portato a termine una vera impresa, vista la situazione societaria.
Ripescaggio Palermo in Serie B: “Tutto ancora possibile”
A dare alcune speranze al popolo rosanero per il ripescaggio del Palermo è stato l’avvocato dello stesso club, Francesco di Ciommo, che come raccolto dal “Giornale di Sicilia” ha affermato: “Ritengo che ci siano diversi argomenti da approfondire. Il Palermo è ancora vivo, le licenze sono ancora sub-judice, è ancora tutto possibile”.
La discussione del ricorso dei siciliani è previsto per il pomeriggio di martedì, mentre la sentenza dovrebbe arrivare tra mercoledì e giovedì. A meno di clamorosi ribaltoni dell’ultim’ora, dovrebbe confermare il verdetto del primo grado della Corte Federale, escludendo il Palermo, oltre che dalla Serie B, da tutti i campionati professionistici. Dunque, la Serie D è sempre più vicina per un club dal passato recente glorioso, anche se in caso di nuove risposte negative, i legali sono pronti a ricorrere al Tar.