Il presidente della Lega Pro Maurizio Ghirelli ha lanciato lo “stato di agitazione” in seguito al disinteresse su alcune importanti riforme nel decreto crescita, mettendo in dubbio l’inizio del campionato di Serie C
Si è chiusa da pochi giorni la stagione di Serie B, che ha fatto registrare continui colpi di scena sia in campo che, soprattutto, fuori. Nella aule di tribunale si è giocato un campionato parallelo che ha condizionato in maniera decisiva la classifica e i verdetti finali. E potrebbe non essere finita qui, dal momento che il Venezia ha intenzione di passare per vie legali dopo la retrocessione maturata nel playoff contro la Salernitana. Nel frattempo il campionato di Serie C deve ancora decretare l’ultima promozione, che si deciderà nel ritorno playoff tra Piacenza e Trapani (0-0 all’andata). Anche in Lega Pro, la scorsa, è stata un’estate davvero complicata tra ripescaggi e fallimenti. Le prossime settimane, però, potrebbero non essere da meno: “Da oggi siamo in stato di agitazione, i presidenti ne discuteranno: non so se inizierà il campionato”, l’allarme lanciato dal presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli.
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Il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha spiegato come l’inizio del campionato di Serie C sia a rischio. La causa è l’immobilità del calcio italiano e del governo a proposito delle riforme che porterebbero beneficio al tutto il movimento. “In questi mesi abbiamo lavorato con il governo affinché fosse inserito nel decreto crescita un provvedimento a favore del calcio dei Comuni d’Italia. La defiscalizzazione serve per strutture, formazione, presidio territoriale per i giovani, per gli investimenti insomma – si legge in un’agenzia Ansa -. Soldi che servirebbero per attirare capitali, capaci di innovare e avviare una politica economico-finanziaria virtuosa che consenta di patrimonializzare. Quindi le risorse che arriverebbero dal fisco metterebbero in moto un volano di investimenti che poi tornerebbero indietro al fisco stesso”.
Un circolo virtuoso che, però, non ha incontrato i favori o comunque le mosse concrete sperate. E Ghirelli commenta con profonda amarezza: “La risposta non c’è, sembra non importare a nessuno. Non interessano a nessuno i 300mila tifosi nei playoff, le riforme delle norme di iscrizione, gli investimenti per i giovani e per gli stadi. Da oggi siamo in stato di agitazione e nella prossima assemblea i presidenti ne parleranno. Non so se il campionato di Serie C inizierà”. Dopo un anno molto travagliato per il calcio italiano, la luce in fondo al tunnel sembra ancora lontana.
F.I.
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