Venezia, Tacopina: “Disgustato, ma non finisce qui”. Cosmi: “Ho il vomito”

La retrocessione in Serie C non va giù al Venezia, che si sfoga con il presidente Tacopina e soprattutto con Serse Cosmi: il tecnico ha usato parole fortissime

Salernitana-Venezia playout
Cosmi (Getty Images)

Amarezza e rabbia. Sono questi i sentimenti principali che serpeggiano in casa Venezia dopo la delusione per il ko ai rigori contro la Salernitana nel playout che ha sancito la retrocessione dei veneti. Al termine della partita Serse Cosmi non le ha mandate a dire e si è scagliato contro i vertici del calcio italiano, usando parole fortissime: “L’epilogo è incredibile, un dramma sportivo. Chi voleva vedere il sangue lo ha visto, io non sono amareggiato, ho il vomito. I ragazzi piangono nello spogliatoio, voglio che qualcuno mi dica perché sono stati giocati questi playout. Io di penne importanti del giornalismo che sono andate contro la disputa non ne ho viste. E al primo che mi rimprovera questa retrocessione gli sputo in faccia. E vado a cercare chi dovesse scrivere questa cosa”.

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Venezia, Tacopina: “Sono disgustato, ma continueremo a lottare a livello legale”

Animi tesissimi in casa Venezia dopo la retrocessione in Serie C a causa del ko ai rigori contro la Salernitana nel playout di ritorno. Dopo Cosmi, anche il presidente Joe Tacopina si è presentato in conferenza stampa comprensibilmente amareggiato: “Sono molto arrabbiato e disgustato per quello che sta succedendo. Un mese fa ho ricevuto una lettera, un comunicato dal presidente della Lega di Serie B che diceva che il Venezia era salvo. Poi il Palermo è stato retrocesso, e poi qualcuno l’ha ributtato in mezzo. E quel genio del presidente della Lega di B che si vanta di essere un avvocato ma non conosce neanche il regolamento della sua lega. Poi noi abbiamo lottato per il Var e non ci hanno dato un rigore solare che l’arbitro non è andato neanche a controllare”.

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Infine la chiosa di Tacopina su Lotito e soprattutto sul futuro in tribunale: “Abbiamo parlato, la pensa come me, anche lui è arrabbiato per tutta questa situazione, quindi siamo sulla stessa barca, e penso che se avesse perso oggi, sarebbe ancora più arrabbiato, come lo sono io in questo momento. Non abbiamo ancora smesso di lottare dal punto di vista legale. Adesso io non mi considero ancora in Lega Pro, in questo preciso momento. Devono succedere ancora un sacco di cose. Il TAR si deve pronunciare e poi, entro il 24 giugno, voglio vedere se il Palermo riuscirà ad iscriversi, con soldi veri”.

F.I.

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