Il prossimo allenatore del Pescara dovrebbe essere Luciano Zauri: Repetto e Sebastiani confermano il gradimento per il tecnico della Primavera. Il patron degli abruzzesi, però, lancia pure l’ipotesi Zeman
Sono giorni decisivi per il futuro del Pescara. Dopo l’uscita dai playoff di Serie B e il divorzio con Bepi Pillon, il club abruzzese sta per scegliere il nuovo tecnico. Che con buona probabilità sarà Luciano Zauri, allenatore della Primavera che riceverà la promozione in prima squadra. E a confermarlo sono stati proprio i vertici del Delfino: “Non ho preclusioni, conosco bene Zauri e alla guida della Primavera ha fatto grandi cose”, le parole di Giorgio Repetto. Il dirigente del Pescara ha parlato a Il Centro: “In passato, chi è stato promosso in prima squadra dal settore giovanile, ha sempre fatto una bella carriera. Vedete Di Francesco, Oddo e Bucchi. A me Zauri piace, gioca 4-3-3 ed è un tecnico giovane”.
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“Dobbiamo ripartire con lo scouting e puntare sui giovani”, questo il diktat di Giorgio Repetto. E Daniele Sebastiani fa eco alle parole del suo direttore tecnico quando parla del nuovo allenatore: “Vorrei un tecnico che sappia che questa società vive di questo, i giovani sono importanti”. Ai microfoni di Rete 8, il patron del Pescara snocciola i nomi per la panchina: “Grassadonia e Juric non sono in corsa, Stellone è un carissimo amico e non prenderei mai un mio carissimo amico. Zauri in pole position? O Zeman può darsi. Come allenatore lo adoro, poi non mi sono piaciute altre cose, ma come tecnico non posso che essere entusiasta”. Più che un’ipotesi concreta, però, Zeman pare più una suggestione. Sebastiani sostanzialmente conferma Zauri: “Lo conosciamo, lo abbiamo avuto insieme a Oddo, gli abbiamo dato la Primavera e ci ha ripagato con un’annata straordinaria: perché no? Deciderò insieme a Repetto, che ha tanti difetti ma capisce di calcio e starà qui finché ci sarò io. Giorgio ha sempre avuto tanto spazio, se lui dice ‘questo mi piace’ io faccio di tutto”.
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Infine il presidente del Pescara parla del possibile ritiro di Campagnaro: “Lo deciderà lui, trascinarsi per fare 10 partite con una carriera come la sua alle spalle sarebbe una perdita di tempo anche per lui. Se poi volesse fare qualcosa in società le porte del Pescara sono aperte. Avere un giocatore come Hugo che devi far giocare se sta bene significa avere una gestione del gruppo molto difficile. Se uno si allena tutti i giorni e poi il sabato gioca Hugo non è bellissimo, anche se è un valore aggiunto. Io allenatore? Non si può mai sapere che non mi trovi sulla panchina del Pescara, non sarei da meno di tanti altri allenatori”.
F.I.
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