Il numero uno del Venezia, Joe Tacopina, ha fatto prevenire il proprio pensiero: “Inaccettabile quello che sta succedendo”. Decisione impugnata dai legali del club.
“Quanto sta accadendo è inaccettabile. Credo che qualsiasi persona sana di mente non possa accettare la situazione che ci troviamo a vivere in questi giorni”. Inizia con queste parole il comunicato che Joe Tacopina, numero uno del Venezia, ha deciso di far prevenire dagli Stati Uniti. “Sono spiazzato, non so cosa dire ai miei partner, ai nostri tifosi, alla città. Come spiegare questa follia?”
Venezia, la rabbia di Tacopina
Dopo le parole di Serse Cosmi, anche il numero uno dei lagunari ha espresso tutto il suo disappunto sulla scelta di disputare i playout. Tacopina ha ripercorso le varie tappe della vicenda: “L’11 maggio il Venezia ha conquistato sul campo a Carpi il diritto di giocare i playout. Il 13 maggio il TFN ha condannato alla retrocessione il Palermo con sentenza esecutiva a seguito della quale la Lega di B ha disposto, con delibera del consiglio di lega (all’unanimità), la sospensione dei playout e sancendo le squadre retrocesse: Padova, Carpi, Foggia e Palermo. Il 19 maggio il presidente della corte che doveva giudicare in secondo grado il Palermo, rinuncia al suo compito. Viene fissata una nuova udienza e mercoledì sera miracolosamente, o forse chirurgicamente, viene ridotta la penalizzazione al Palermo a 20 punti. Risultato: rosanero salvi, Foggia retrocesso e il Venezia che si ritrova a dover disputare i playout con la Salernitana“.
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Prosegue Tacopina puntando il dito contro Balata: “Come se non bastasse ieri sera il Presidente Balata rende note le date dei prossimi playout quando questa decisione spettava al consiglio di lega. Ieri sera stessa il Venezia, tramite i propri legali, ha impugnato la decisione del presidente e continuerà a impugnare qualsiasi provvedimento per tutelare se stessa, i propri giocatori e i propri tifosi. L’aspetto più preoccupante è che chi non rispetta le regole alla fine la fa franca. Se il Palermo mercoledì sera fosse stato assolto da tutte le accuse, non avremmo potuto dire niente, ma così non è stato. I giudici lo hanno ritenuto colpevole riducendone però in maniera drastica la pena”.
Tacopina: “Essere onesti non paga”
Conclude Tacopina: “Il messaggio che viene lanciato è grave perché d’ora in avanti tutte le società si sentiranno autorizzate a commettere illeciti, tanto nella peggiore delle ipotesi verranno penalizzate ma conserveranno la categoria. La società che rappresento si è sempre attenuta in maniera ligia ai regolamenti federali rispettandone termini e scadenze. Questo è il risultato. In questo paese essere onesti non paga. Vince sempre il più furbo. Questo è il male del calcio italiano e questo modo di agire allontana gli investitori stranieri che vorrebbero portare i propri capitali in Italia, ma vengono respinti da situazioni di questo tipo che tolgono credibilità a tutto il movimento calcistico italiano”.
A.G.