L’allenatore del Venezia Serse Cosmi ha tuonato sulla decisione di restituire la Serie B al Palermo, che ora costringe la sua squadra a giocare il playout di Serie B contro la Salernitana
Il campionato di Serie B è stato nuovamente sconvolto. La decisione della Corte Federale d’Appello di restituire la categoria al Palermo dopo la retrocessione sancita dal Tribunale Federale, ha ribaltato ancora la classifica. Foggia retrocesso, Venezia e Salernitana ai playout: questi i nuovi verdetti. Lo spareggio salvezza si giocherà il 5 e il 9 giugno, concludendosi praticamente un mese dopo la fine del campionato. “L’11 maggio ci siamo abbracciati a Carpi per aver centrato i playout e sapevamo di doverli disputare, eravamo anche in fiducia. Dopo la retrocessione del Palermo non abbiamo festeggiato ma ci siamo sentiti liberi e siamo andati avanti una settimana pensando a come poterci salutare”.
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Venezia, Cosmi: “C’è gente che ha riportato a casa le scarpe, questo non è calcio”
La premessa di Serse Cosmi, allenatore del Venezia a una sola conclusione: la squadra aveva già la testa altrove e riaccendere improvvisamente la luce dopo tanti giorni per giocarsi la stagione non è concepibile. Il tecnico di Ponte San Giovanni sbotta in conferenza stampa: “Noi in questo contesto non ci siamo allenati regolarmente, è una ca****a pensare che possa essere il contrario. Abbiamo otto giocatori in scadenza di contratto, nove giocatori in prestito. Tanti calciatori hanno riportato le scarpe a casa. Io non chiedo e non chiederò di non giocare. Chiedo invece che l’evento sportivo, affinché sia attendibile, debba essere costruito in una maniera regolare. Non parlo di campionato falsato, ma la credibilità è inesistente”.
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Serse Cosmi non usa mezzi termini e si scaglia contro chi ha deciso e continuamente cambiato le carte in tavola: “Siete stati salvi 20 giorni, però ora i playout li fate se no ci inc*****mo: questo è il tono che sentiamo attorno a noi. Vi assicuro che oggi faccio fatica, fatica, fatica a capire in che mondo sono. Non voglio sentire dire che alla fine decide il campo, perché questo non è calcio. Come si può giocare 25 giorni dopo la fine del campionato? Vorrei parlare con il signor Gravina e il signor Balata. Non sappiamo neanche se possiamo andare a Salerno in aereo perché non ci sono 50 posti. Ma io farò quello che mi dirà la società”.
F.I.