Oggi Sergio Pellissier compie 40 anni. Lo storico bomber del Chievo Verona è agli sgoccioli della carriera: tutti i retroscena di una rincorsa partita 22 anni fa dalla Serie B con il Torino
Traguardo importante per Sergio Pellissier, che oggi compie 40 anni. Emblema del bomber di provincia, come di professionalità e profondo attaccamento alla maglia di chi ha creduto in lui. Con il Chievo Verona continua a essere decisivo, una certezza e un leader fuori come dentro al campo: con i gialloblù ha messo a segno 139 gol in 510 partite nell’arco di quasi 20 anni. La sua carriera nei professionisti, però, è partita ben 22 anni fa con la maglia del Torino: con i granata Sergio ha trovato l’esordio tra i grandi, nel marzo del ’97 contro la Salernitana. Un debutto sudato, anche perché il club piemontese non aveva più creduto in lui: Pellissier faceva ogni giorno su e giù tra la Valle D’Aosta, dove era stato scoperto a 10 anni, e Torino per allenarsi. A un certo punto sembrava essere giunto alla conclusione che non ne valesse la pena fare tutti quei sacrifici, poi l’intervento di Giorgio Tonino. Quindi arriva il Chievo nel 2000, l’inizio di una storia d’amore lunghissima, cominciata realmente nel 2002/03, stagione del suo debutto in gialloblù e in Serie A. Questo avveniva dopo il prestito alla Spal (la sua squadra del cuore) in Serie C, dove conosce la sua anima gemella: lavorava nel ristorante convenzionato con la società, dove Sergio pagava con i buoni pasto.
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Con i ‘Mussi Volanti’ una scalata continua, fino ai preliminari di Champions League. Sempre a suon di gol, anche nell’annata in Serie B nel 2007/08: Sergio trascinò nuovamente i suoi in massima serie con 22 gol. Sergio diventa un simbolo, il vero orgoglio Chievo: nell’anno della promozione arriva l’offerta del Napoli, che però offre troppo poco. La trattativa salta, poteva essere il salto definitivo ma lì forse Sergio capisce che il Bentegodi è il suo unico futuro. Così l’anno successivo rifiuta la destinazione Fiorentina. Di partite indimenticabili e storiche Pellissier ne ha vissute tante con il suo Chievo, ma una in particolare gli è rimasta dentro: “Quella col Torino: il mio terzo gol in massima serie l’ho segnato contro la squadra che non ha creduto fino in fondo in me e con la maglia di quella che invece crede ancora in me”. Sergio ha creduto in sé e ora è un simbolo del calcio italiano: e in questo giorno speciale le leggende della Serie A, da Totti a Zanetti, gli hanno tributato i loro auguri. Il prossimo anno il Chievo tornerà di nuovo in Serie B, ma lui sarà sempre l’unico vero punto di riferimento.
F.I.
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