Luigi Di Maio “sfida” Salvini per dare una svolta al Governo gialloverde: situazione instabile, che ne sarà del reddito di cittadinanza?
Una situazione tutt’altro che stabile, quella del Governo italiano attuale. Le tensioni fra Movimento 5 Stelle e Lega iniziano a farsi sentire, le differenze iniziano ad emergere e alcuni temi trovano uno scontro continuo che rischia di mettere in serio pericolo la durata dell’esecutivo gialloverde. Le elezioni in Basilicata hanno dato un’ulteriore spallata alle certezze di Luigi Di Maio, sempre impegnato nella definizione di quello che è il suo cavallo di battaglia, ovvero il reddito di cittadinanza. Una battaglia sommessa, portata avanti fra mille difficoltà e con un alleato che invece non perde occasione per auto-pubblicizzarsi e per rubargli la scena. Da qui forse l’attacco diretto, sicuramente inatteso, che scava un solco fra le due forze politiche e mette a rischio il futuro dell’Italia politica così com’è ora. “Salvini? Ma cosa ha fatto finora? Ha rimandato indietro un barcone e ha lanciato Quota100, misura criticatissima in Europa e che ci costa una valanga di soldi. Mentre i clandestini che doveva respingere sono tutti qui”.
Crisi di Governo, quale futuro per il reddito di cittadinanza?
Un attacco frontale, quello di Di Maio a Salvini, che lascia intendere in primo luogo che l’idillio è finito e si è passati alla fase della sopportazione reciproca, che ora deve prendere però una strada ben definita. I 5 Stelle sembrano spingere per una sorta di “Fase 2”, quella in cui si inizi a concretizzare oltre a fare propaganda. Anche perché i “giochetti” di Salvini sono serviti solo a dargli consenso e a spingere il M5S sotto il 20%. Con sullo sfondo una manovra di bilancio di fine anno che potrebbe essere uno spartiacque importante. Ma quale sarà il futuro del reddito di cittadinanza? Questa, al netto di tante beghe condominiali, sembra essere l’unica domanda che interessa davvero ad una fetta importante di popolazione, quella che ha dato fiducia alla strana coppia Di Maio/Salvini.