Reddito e pensione di cittadinanza: il testo è ora in esame alla Camera dei Deputati, arrivano le novità. In ballo anche i beneficiari e la quota 100
Il reddito di cittadinanza è da poco realtà, ma è già oggetto di un continuo ping-pong di cambiamenti. La Camera dei Deputati infatti, è in questi giorni concentrata nell’analisi e nell’esame del decreto, a cui stanno venendo apportate numerose modifiche. La novità che più di tutte è accolta positivamente riguarda le pensioni di cittadinanza che, contrariamente a quanto era stato previsto all’inizio, da ora potranno essere erogate anche in contanti “con le modalità ordinarie di erogazione della pensione“. La riscossione, quindi, potrà avvenire come solitamente accade da parte di Poste Italiane o da parte della propria banca.
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Reddito di cittadinanza, le novità nel testo e i beneficiari
Il reddito e la pensione di cittadinanza quindi, sono ora in ballo a delle novità sorte in questa fase di rianalisi del testo. Le modifiche “succose” però riguardano in particolare i beneficiari: è stata infatti accolta la richiesta di incentivi per le famiglie con disabili e per i disabili stessi, che potranno usufruire ogni mese di 50 euro in più sull’importo totale dell’assegno. Questa scelta però non sembra accontentare tutti, opposizione compresa, in quanto sarà applicabile solo per alcuni specifici casi. Ci sono poi i beneficiari che dovranno fare attenzione: si prevede infatti il rischio che qualche furbo proverà a fingersi “finto genitore single”. La soluzione in questi casi, prevederà che l’interessato dovrà presentare un’Isee che riporti anche i dati della situazione patrimoniale e reddituale del precedente partner.
Inoltre, un respiro di sollievo, poiché tra le novità è prevista l’introduzione di agevolazioni in merito al pagamento di imposte di luce, gas e acqua. Potranno poi richiedere il reddito di cittadinanza anche i cosiddetti “working poor”, cioè i lavoratori con un reddito estremamente basso. Saranno infine incentivate, per ciò che riguarda la quota 100, anche le assunzioni nel settore della sanità, al fine di sostituire chi usufruirà del pensionamento anticipato.