Venezia, Cosmi senza freni: “Stavo per andare al Verona, ma ho sofferto”
Serse Cosmi, nuovo allenatore del Venezia, ha parlato a ruota libera del suo ranking di Serie B svelando anche un retroscena di mercato sul Verona
L’effetto Cosmi si fa sentire. Il nuovo allenatore del Venezia, subentrato da pochi giorni a Zenga, alla sua prima partita ha ottenuto un pareggio molto importante contro il Palermo. L’esperienza del tecnico umbro potrà risollevare le sorti del club lagunare, finito nella zona calda della classifica. Lo stesso Cosmi ha rivelato un retroscena di mercato sulla panchina del Verona: “Se sono stato vicino all’Hellas? Faccio fatica a parlarne, perché in panchina c’è un ragazzo che ho allenato come Fabio Grosso – ha detto a La Gazzetta dello Sport -. Non è stato facile vivere quella situazione, che non ho creato io“. Ora l’ex terzino della Juve si è rilanciato dopo un periodo molto negativo, reagendo alle difficoltà e rientrando prepotentemente in zona playoff.
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Serie B, Cosmi fa la classifica: “Palermo e Brescia più forti, ma che belle Lecce e Cosenza!”
Serse Cosmi, da pochi giorni sulla panchina del Venezia, ha ammesso quali sono secondo lui le squadre più attrezzate del campionato: “Il Palermo per struttura è il più forte di tutti. Il Brescia, però, è più libero mentalmente. È l’anno giusto, bravo Cellino perché passare da Caracciolo a Donnarumma non era facile. Ma Benevento e Verona hanno rose top, e il Lecce gioca bene”. E Cosmi elogia soprattutto la squadra di Liverani: “Dopo il calcio fantastico dell’Empoli di Andreazzoli, oggi solo nel Lecce c’è qualcosa di spensierato. Gioca il calcio più bello del campionato”. Menzione d’onore anche per il Cosenza di Piero Braglia: “Merita un elogio, non è vero che il calcio spettacolare lo possano fare solo i giovani!” Nonostante i tanti anni in panchina, Serse Cosmi è ancora carico: “Stare in mezzo a Grosso, Bucchi, Stellone e tanti altri mi fa sentire giovane. Liverani è il più simile a me, gioca un calcio di strada, che ha ancora piacere della giocata, dell’attaccare senza calcoli. Bucchi e Grosso forse sono un po’ troppo integralisti”.