Serie B, il racconto di Allegri dagli esordi in cadetteria da calciatore al passaggio in panchina
Massimiliano Allegri in Serie B: da Pescara a Perugia e Pistoiese fino alla carriera da allenatore
Uno degli allenatori più vincenti, in Italia, della storia del calcio italiano moderno. Massimilano Allegri, però, ha visto un lungo periodo di gavetta sin da calciatore. L’attuale allenatore della Juventus, nato calcisticamente a Livorno, si consacra come uno dei centrocampisti più interessanti della Serie B agli ordini del mentore e amico Giovanni Galeone. Proprio al Pescara, con Galeone alla guida degli abruzzesi, Allegri si lega nell’estate del 1991. Nell’anno successivo, infatti, ottiene la promozione in Serie A arrivando ad ottenere la sua miglior stagione nel 92/93 con 12 reti in 31 presenze. Dopo la breve parentesi a Cagliari in A, torna in cadetteria con Galeone al Perugia nel 1995 conquistando l’ennesima promozione nel massimo campionato. La breve parentesi in B col Padova, la disastrosa annata (con annessa retrocessione in B) con la maglia del Napoli. Tra il ’98 ed il 2000 milita nel Pescara prima e nella Pistoiese poi, in B, senza brillare. L’esperienza con i toscani si chiude con la brutta parentesi dell‘illecito sportivo di cui Allegri viene accusato per aver ‘pilotato’ il match di Coppa Italia contro l’Atalanta. Dopo la squalifica, appende gli scarpini al chiodo con la maglia dell’Aglianese in C2.
Per tutte le ultime notizie sul campionato di Serie B CLICCA QUI!
Serie B, dall’Aglianese in C2 alla promozione col Sassuolo: la carriera di Max Allegri
La storia di Massimiliano Allegri racconta dell’esordio in C2 sulla panchina dell’Aglianese. Viene notato in C1 ed ingaggiato dalla Spal nel luglio 2004. Curioso l’episodio che vede il tecnico toscano protagonista di un esonero durato un’ora: il club romagnolo aveva infatti richiamato in panchina Discepoli salvo poi ribadire la fiducia ad Allegri. Con il fallimento della Spal, passa ad allenare sempre in C1 il Grosseto per due stagioni caratterizzate anche da un esonero. Nell’estate 2006 Allegri allena per poche settimane il Lecco in C2 per poi abbandonare, per alcune divergenze con il club. Inizia ad assaporare l’aria della Serie A nel novembre dello stesso anno: viene scelto dall’Udinese per affiancare Giovanni Galeone come collaboratore tecnico, pur senza essere tesserato ufficialmente dal club friuliano: per questo motivo viene squalificato per tre mesi. Nel 2007/08 l’esperienza alla guida del Sassuolo che, nel Girone A in C1, conquista il campionato e la promozione in Serie B vincendo l’ambito premio della “Panchina d’oro di prima divisione”.
Il salto definitivo in Serie A avviene con il Cagliari di Cellino nel biennio 2008/09-2009/10: dopo un avvio stentato, l’allenatore toscano regala ai sardi una tranquilla salvezza. Nel febbraio 2010 vince la sua prima “Panchina d’oro” come allenatore di Serie A. Esonerato due mesi dopo, vede il famigerato salto in una big nel giugno 2010: Allegri diventa il tecnico del Milan. Alla guida dei rossoneri, vince il campionato dopo 7 anni di digiuno del club meneghino. L’anno successivo non riesce a ripetersi, superato da quella che sarebbe poi stata due anni dopo la sua squadra più vincente. Alla guida della Juventus, Allegri porta a casa quattro scudetti (con il quinto ormai archiviato), quattro Coppe Italia, due Supercoppe Italiane, ben tre panchine d’oro e due finali di Champions League, perse, contro Barcellona nel 2015 e Real Madrid nel 2017.