Alessandro Del Piero compie oggi 44 anni. La bandiera della Juventus rifiutò nel 2006 l’invito di Cannavaro a seguirlo al Real Madrid per restare in Serie B con la maglia bianconera
DEL PIERO JUVENTUS SERIE B / Alessandro Del Piero, icona bianconera per eccellenza, spegne quest’oggi 44 candeline. Innumerevoli i trionfi e i primati con la maglia della Juventus del fantasista di San Vendemiano, che conserva il record all-time di presenze (705) e reti (290) nella storia della ‘Vecchia Signora’. Nella carriera quasi tutta a tinte bianconere di ‘Pinturicchio’ non sono mancati però neanche i momenti difficili, come il grave infortunio al ginocchio del ’98 e la retrocessione in Serie B per le note vicende di Calciopoli.
Del Piero, nell’estate in cui vinse il Mondiale con l’Italia, non ebbe esitazioni nell’accettare la nuova sfida e scendere negli inferi della cadetteria. Al pari di altri campioni quali Buffon, Trezeguet, Nedved e Camoranesi. Qualcun altro, al contrario, fece delle scelte diverse come il compagno di Nazionale Fabio Cannavaro. Il difensore, che nel 2006 conquistò il Pallone d’Oro, lasciò la Juventus per indossare la camiseta del Real Madrid. E, dopo il passaggio in merengue, cercò anche di convincere Del Piero a seguirlo nella capitale spagnola. Il capitano rispedì però al mittente la corte del Real e guidò la squadra bianconera verso una pronta risalita in Serie A.
Juventus, carriera Del Piero: dalla Serie B allo scudetto post-Calciopoli
Il numero dieci si laureò capocannoniere nella stagione in B con 20 gol in 35 presenze complessive. Realizzò due triplette (Crotone e Piacenza), segnando anche reti pesanti nei due scontri diretti contro il Napoli. Del Piero affrontò a testa alta un’esperienza inusuale per un fuoriclasse della sua caratura, a quattordici anni di distanza dagli esordi da professionista proprio in Serie B con la maglia del Padova. In quella stagione ‘Pinturicchio’ tagliò anche il traguardo dei 200 gol e delle 500 presenze in bianconero. Una vita al fianco della ‘Vecchia Signora’ che qualche anno più tardi, ai titoli di coda, gli regalerà l’ultimo scudetto (il primo post-Calciopoli) di una carriera impareggiabile.