Le ultime novità sui due punti chiave del contratto di Governo: reddito di cittadinanza e l’abolizione della legge Fornero
Il reddito di cittadinanza e la cosiddetta quota 100, punti fermi del contratto di Governo rischiano di svanire come una bolla di sapone. Il vice premier Luigi Di Maio, leader del movimento 5 stelle, nei giorni scorsi aveva rassicurato i cittadini affermando che il reddito di cittadinanza sarebbe stato erogato entro Natale, ma le ultime notizie non fanno ben sperare. Il cavallo di battaglia del partito di Grillo, come anche quello della “demolizione” della Legge Fornero caro alla Lega, sembrerebbero essere ben lontani dalla loro realizzazione. Le due riforme sono infatti sparite dalla legge di Bilancio depositata alla Camera lo scorso 1° novembre con dieci giorni di ritardo. Per il reddito di cittadinanza e la quota 100 si dovrà attendere, dunque, un decreto legge apposito. Inoltre, a preoccupare c’è anche la crescita zero nel terzo trimestre che renderà praticamente impossibile raggiungere l’1,5% promesso per il prossimo anno. Questo indice di sviluppo indicato dal Governo servirebbe a diminuire il gap tra il debito pubblico e il PIL (Prodotto Interno Lordo).
Reddito di Cittadinanza, scenario poco chiaro: c’è confusione anche nel Governo
Queste notizie sembrano aver generato confusione anche all’interno del Governo che ha rassicurato i cittadini in merito alle riforme tanto promesse. Di Maio ha insistito affermando che il decreto legge sui pensionamenti anticipati arriverà entro qualche settimana. Nonostante ciò i più sono certi che, se pure dovesse essere approvato, gli effetti si vedrebbero durante il prossimo anno. Per il reddito di cittadinanza, invece, si è parlato nuovamente di un decreto da emanare entro Natale. Insomma lo scenario non è chiaro: si attendono risposte concrete per delineare un contesto in continua evoluzione. Di certo le scadenze che entrambi i partiti si erano prefissati probabilmente non verranno rispettate.