Clamorosa vicenda riguardante la squadra femminile dell’ AfroNapoli. Il capitano, Titty Astarita, è stata messa fuori rosa perché candidata con una lista di centrodestra. Le compagne di squadra non scendono in campo.
Una situazione alquanto paradossale. Sarà destinato a far discutere il caso legato al capitano dell‘AfroNapoli femminile, Titty Astarita. La calciatrice ha scelto di candidarsi con una lista di centrodestra per le prossime elezioni del Comune di Marano, in coalizione con la Lega di Salvini. Una posizione ideologica diametralmente opposta a quella per cui è stata fondata la società calcistica. Quest’ultima, in risposta, le ha chiesto di ritirare la candidatura, pena l’esclusione dalla squadra. Ma la proposta non è stata accolta dalla calciatrice. E così, in occasione del match di Coppa Campania contro il Napoli Dream Team, le sue compagne di squadra, per scelta unanime, non si presentano in campo. Una dimostrazione di solidarietà attestata da un comunicato firmato da ogni calciatrice.
“Visto che la nostra società sposa un progetto politico diverso dal mio – spiega la Astarita a Canale 21 – ha deciso di mettermi fuori squadra qualora io non ritirassi la mia candidatura. Ho ricevuto la solidarietà di tutta la mia squadra, che ha deciso di non scendere in campo. Faccio un appello alla società e agli organi competenti affinché questa situazione si possa risolvere. Il calcio deve restare fuori da ogni colore politico, deve essere solo divertimento”.
La sconfitta a tavolino dell’ AfroNapoli è solo una delle conseguenze che questo caso è in procinto di generare: danni sportivi e lotte di pensiero si profilano all’orizzonte.
AfroNapoli, “un calcio al razzismo”. Gli ideali del progetto calcistico campano
Cos’è AfroNapoli? Il motivo fondante del progetto calcistico AfroNapoli è la possibilità di creare aggregazione, indistinta e totale, per tutte le persone. Nata nel 2009, L’AfroNapoli United ha scalato categoria su categoria fino all’approdo in eccellenza. Un crescendo tecnico meritevole di elogi, ma ancor di più ne merita la realtà sociale venutasi a creare: la società apre le porte ed offre opportunità di evasione e divertimento a calciatori di ogni nazionalità, normalizzando la convivenza tra locali ed immigrati, in barba ad ogni forma di razzismo. La rosa è composta da calciatori provenienti da tutto il mondo, dall’africa al sudamerica, e non mancano napoletani.
AfroNapoli, il caso Astarita e la lite furibonda a Campania Sport
Il servizio relativo al caso di Titty Astarita è andato in onda su Campania Sport, su Canale 21. Successivamente, la redazione ha contattato un dirigente del club, Pietro Spaccaforno, che ha fermamente ribadito la scelta dell’AfroNapoli e l’ha difesa di fronte alle reazioni indignate dei giornalisti in studio. “L’AfroNapoli nasce come progetto di integrazione degli immigrati e degli emarginati – spiega Spaccaforno – e per questo motivo le posizioni politiche dell’ex capitano Titty Astarita non sono compatibili con l’idea di sport che stiamo portando avanti. Non sapevamo nulla di questo comunicato, ma stanti così le cose probabilmente saremo costretti a ritirare la squadra dal campionato”.
Parole decise, una dichiarazione secca che ha provocato un’inaspettata reazione esacerbata dello storico duo del programma composto da Peppe Iannicelli e Umberto Chiariello. Quest’ultimo tuona: “E’ una presa di posizione indecente, dovreste vergognarvi, questo è razzismo al contrario. Escludere una calciatrice perché la pensa diversamente è un atto indegno che merita sanzioni esemplari dalla Federazione”.
Di seguito il video di Campania Sport in cui si parla del caso AfroNapoli: intorno al minuto 18 l’alterco: