Si fa un gran parlare del Reddito di Cittadinanza, che dovrebbe partire nel Marzo 2019, ma forse potrebbe esserci qualche problema pratico nell’attuazione della misura assistenziale
Il Reddito di Cittadinanza, una vera e propria chimera per tanti italiani sotto la soglia di povertà. In tanti stanno sperando fortemente che la proposta di legge del Movimento 5 Stelle venga approvata e consenta così di raggiungere la tanto agognata quota di 780 euro pro-capite. Nei giorni scorsi abbiamo visto insieme cos’è il reddito di cittadinanza e cosa bisogna fare per ottenerlo, analizzando anche i possibili sviluppi della proposta del M5S e quando potrebbe diventare esecutiva. Ma naturalmente un’iniziativa del genere porta con sé diverse problematiche. Una di queste è la sostenibilità economica per lo Stato italiano già analizzata da esperti e politici. Ma si tratta di un argomento davvero troppo complicato da sviscerare in poche righe. C’è però un aspetto che invece è molto problematico nell’attuazione di questo famoso Reddito di Cittadinanza, evidenziato dal ‘Sole 24 Ore’.
Si tratta dei cosiddetti “finti poveri“, beccati dalla Guardia di Finanza nelle verifiche periodiche effettuate sui beneficiari di prestazioni sociali agevolate ed esenzioni dai ticket sanitari. In questo momento i soliti “furbetti” sarebbero il 60% dei richiedenti, quindi ben 6 su 10. Una vera e propria piaga, che il Governo ha promesso di estirpare inasprendo controlli e sanzioni. E così, come al solito, il problema non è soltanto la gestione dell’Italia, ma soprattutto la gestione degli italiani.
Perciò, nel momento in cui si parla di Reddito di Cittadinanza, come al solito dobbiamo tenere sempre in considerazione un fatto inconfutabile. Viviamo in una Nazione nella quale tutti si lamentano dell’onestà altrui ma poi l’onestà è merce sempre più rara. Spesso quelli che si lamentano dei politici che rubano sono gli stessi che poi, in un modo o nell’altro, cercano sempre il sistema per frodare lo Stato e quindi gli altri italiani. Secondo il ‘Sole 24 Ore’, su 8.847 persone controllate nei primi sei mesi di quest’anno, 5.435 non avevano le carte in regola per accedere alle agevolazioni. Ancora peggio la questione ticket sanitari: in quel caso le irregolarità nelle richieste sfiorerebbero addirittura il 90% (!).
Il ministro Tria ha annunciato che saranno inaspriti i controlli sui furbetti. Non ci resta che auspicarlo, altrimenti si rischia di invalidare in partenza una misura che invece avrebbe potuto aiutare parecchio gli italiani. A prescindere dalle questioni sulla sostenibilità.
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