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ESCLUSIVO/Marco Zambelli: ”Ho ancora voglia di dare tanto per il calcio. A Brescia…”

Marco Zambelli (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

ZAMBELLI SERIE B – Marco Zambelli è uno dei tanti calciatori italiani svincolati che ancora ad inizio ottobre attendono di iniziare la stagione. E dire che un ragazzo con tanta esperienza come lui non lo si trova ovunque. Classe ’85, l’esterno destro vanta più di 300 presenze tra i professionisti, e viene da una doppia annata in Serie A con la maglia dell’Empoli, anche se tutta la sua carriera è legata alla squadra della sua città, il Brescia. Lo abbiamo sentito in ESCLUSIVA per parlare della sua situazione e, in generale, del campionato cadetto. Ecco le sue parole:

Ciao Marco, senti a 32 anni e con più di 300 presenze tra Serie A e Serie B ti ritrovi senza squadra a ottobre. Come ti trovi in questa situazione?

”Non è normale. Sono anche in contatto con altri ragazzi nella mia stessa situazione e non credo sia normale. Non è nemmeno facile. Se sentissi di essere ”arrivato” fisicamente mi farei una ragione in più, ma non è così. Mi sento bene, mi alleno bene. Mi sono proposto a diverse squadre durante l’estate, facendo provini, avendo l’umiltà di ricominciare da zero, accantonando le presenze, le stagioni e quant’altro. Sono stato disposto a rimettermi in gioco da zero perché credo di avere ancora qualcosa da dare. E non è questione di ”rubacchiare gli ultimi soldi della carriera”, altrimenti non avrei fatto così. Non si è però aperta nessuna strada e nessuna possibilità. E non è stato nemmeno per una questione economica. Nonostante questo, sono ancora qua, sofferente come tutti quei ragazzi che hanno fatto questo lavoro per anni e che credono di poterlo fare ancora per un po’, come me. Ci sono giocatori anche più giovani di me senza squadra, penso a De Ceglie, c’è Corvia che ha un anno più di me ed è tutto strano”.

Come ti spieghi tutto questo allora?

”Io capisco che nel mondo del calcio il giovane è giusto che trovi più spazio, così come noi siamo stati giovani, però capisco anche che il giovane si valuta più come un investimento di tipo economico per il futuro, mentre il vecchio è meno appetibile da questo punto di vista, anche se penso che possa portare qualcosa a livello umano, di spogliatoio. Può essere un investimento quantificabile in qualsivoglia altro modo che non sia economico, e penso a livello di squadra, sviluppo e crescita dei giovani. Ho fatto il capitano a Brescia per tanti anni e so che il giovane ha bisogno anche di esperienza al proprio fianco per crescere. La parte umana e professionale che può darti un ragazzo viene valutata poco o nulla. E delle volte è ingiusto questo”.

Tra l’altro tu vieni da un’esperienza in Serie A, quindi comunque, come si dice, sei ancora sul pezzo.

”Sì, nonostante non sia stato spesso titolare, questo rende la cosa ancor più incredibile. Ma nel calcio, si sa, non conta nulla quello che hai fatto. Conta quello che farai. Da lì anche il fatto di rimettermi in gioco, anche facendo provini. Perchè conta ora e non prima”.

Capitolo Brescia, la squadra della tua vita. Hai ancora il rimpianto di non aver chiuso la carriera lì dopo una vita passata tra le rondinelle?

”Nella mia carriera ho rifiutato tante altre piazze per l’affetto e per l’amore che provo per Brescia. Ho fatto 15 anni lì. Nella mia testa c’era l’idea di chiudere la carriera lì. Poi gli eventi e le situazioni ti portano a fare scelte diverse. Me ne andai lasciando tre anni di contratto per tanti motivi. Mi è dispiaciuto non poter finire la carriera lì, ma non voglio avere rimpianti. Sono state scelte che ho fatto, belle, brutte, sbagliate, giudicabili in qualsiasi modo, ma è stata una scelta che ho fatto e va bene così. Rimangono i tanti bellissimi ricordi. Sono contento che sia arrivato ora un presidente che possa investire, che possa dare il là ad un nuovo ciclo. Una persona che ha voglia di far bene. L’affetto per la città e i molti amici che ho fa sì che mi faccia molto piacere questo”.

Come giudichi la squadra di Boscaglia?

”E’ una squadra molto giovane che parte col presupposto di fare un campionato tranquillo per salvarsi. Ma ha delle buone potenzialità per fare qualcosa in più. E’ chiaro che i giovani spesso hanno un rendimento altalenante nel corso della stagione, ma se riescono a trovare continuità è una squadra che potrà far bene perchè c’è anche entusiasmo”.

Cosa pensi invece dell’Empoli?

”Può fare un campionato di vertice perché ha una buona squadra. Ha perso le ultime due partite, ma perché non è semplice calarsi nella mentalità della B. Una squadra che vuole vincere deve avere continuità. L’importante è non perdere mai la bussola, anche nelle difficoltà. Ha qualità importanti e ha nel capitano una figura importante come Pasqual che all’interno dello spogliatoio ti dà davvero tanto”.

Si era parlato anche di alcuni contatti con club inglesi della Serie B, hai qualcosa di concreto per il futuro?

“C’è stato qualche contatto anche con club inglesi, cercavano dei giocatori d’esperienza, ma per il loro target ero troppo vecchio. Non è facile, come ho detto, essere in questa situazione, ma anche queste sono sfide della vita. Ci sono cose peggiori, è ovvio, ma teniamo duro. Io sono aperto a qualsiasi soluzione, Serie B, Serie C e estero. Ho voglia di giocare e di ripartire e di poter dire a mia perché credo di poterlo fare”.

Marco Orrù

Si ringrazia Marco Zambelli per la gentilezza e la disponibilità

Marco Orrù

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