BELLOMO SERIE B BARI VICENZA- Le stranezze del calcio. Nicola Bellomo, brillante centrocampista classe ’91, con alle spalle circa 200 presenze tra i professionisti, di cui 145 in Serie B, si trova ad oggi senza squadra. Svincolato. A soli 26 anni. Forse per le il mercato italiano di oggi è considerato già ”vecchio”, ma ovviamente non è così. La sua carriera è ancora nel pieno e il ragazzo che arriva da Bari Vecchia ha ancora tanto dare. E lo si capisce anche dall’intervista ESCLUSIVA che ci ha concesso quest’oggi, la sua voglia di tornare ad essere protagonista è tanta. Quando gli chiedo cos’è andato storto nella sua carriera, giunta a questo punto, lui è realista e non pensa che qualcosa sia andato storto: ”Vengo da una retrocessione, ma a livello personale è andata bene l’ultima stagione con 5 gol e 6 assist, e non lo dico solo io. Venivo da un infortunio importante al crociato, ma mi sono ripreso bene e ho fatto una buona stagione”. L’orgoglio viene fuori da queste parole e nemmeno lui si aspettava di essere ancora senza squadra a fine agosto: ”Sinceramente sono sorpreso anche io, visto che venivo da una buona stagione, al di là della retrocessione. Ma so che possono capitare questi momenti e io non mollo”.
Con Nicola ripercorriamo alcuni momenti fondamentali della sua carriera. Il primo, 3 ottobre 2010, Barletta-Cosenza 2-0, i suoi primi gol da professionista, di cui uno bellissimo con uno slalom che partì da centrocampo. Le sue parole sono al miele: ”Quel periodo a Barletta e nello specifico quella partita me li ricorderò per sempre. E’ stato il primo passo nel calcio dei grandi, era la mia esperienza dopo il settore giovanile. E con un gol del genere è ancora più dolce ricordare…”. A Bellomo snocciolo un’altra data: 20 ottobre 2013, Torino-Inter 3-3, il suo primo e finora unico gol in Serie A. Senza che glielo chiedessi, Nicola parla di ”punto più alto della carriera. Sono arrivato fino alla Serie A non per caso, poi un po’ per scelte mie, un po’ per scelte della società, quell’esperienza è durata solo sei mesi. Loro volevano anche che rimanessi, ma nell’ultimo periodo non stavo giocando e allora ho preferito andare in prestito allo Spezia in Serie B”. Nessun rimpianto, però: ”Non ho rimpianti, certo però che pensandoci adesso, quando uno raggiunge la Serie A è sempre meglio tenersela stretta. Avendo anche un po’ di pazienza in più e non affrettando i tempi. Prima o poi l’occasione può capitare sempre. Ma non voglio guardare indietro, sono fiero di quello che ho fatto, ma voglio fare ancora di più e riprendermi ciò che poi ho perso dopo anche a causa degli infortuni”.
Un capitolo importantissimo della carriera del centrocampista è certamente Bari. Con i colori biancorossi addosso Bellomo ha fatto tutta la trafila delle giovanili, ha esordito tra i professionisti, ha iniziato la carriera ad alti livelli dopo la parentesi di Barletta, è andato via e poi è tornato per un breve periodo di tempo. Essere profeti in patria è sempre difficile: ”Bari per me è il massimo, è la mia città, dove anche vivrò una volta smesso di fare il calciatore. Sono cresciuto a Bari e ”morirò” lì. Non è mai facile emergere nella squadra della propria città, ma a me non ha mai pesato questo, anzi da quando vesto questa maglia mi sono sempre preso le mie responsabilità, sia verso i tifosi che verso la società”. Uno sguardo al Bari di oggi, dell’amico Galano, con lui anche a Vicenza lo scorso anno: ”Se ce la farà a raggiungere la Serie A? Quest’anno la B è difficile, ci sono tante squadre forti, è una sorta di A2. Il Bari è costruito per vincere, ma ce ne sono tante squadre costruite per vincere come loro, non sarà facile. E in B c’è anche da mettere sempre in conto la sorpresa di turno”.
Inevitabile tornare alla disgraziata stagione scorsa: ”Non c’è una risposta precisa per com’è andata la stagione. Sapevamo che avremmo dovuto lottare fino all’ultima giornata, per diversi motivi. Abbiamo avuto tanti infortuni, tre cambi di allenatore, la società era nuova, anche se non ci ha mai fatto mancare nulla. Un insieme di cose che alla fine ha portato alla retrocessione. Il rimpianto più grande? Noi ci stavamo anche salvando, poi c’è stata Verona-Vicenza, una partita incredibile, per me il match della retrocessione. Purtroppo. Siamo mancati mentalmente. Se non avessimo perso lì, e vincevamo fino all’89’, le cose sarebbero potute andare diversamente. Anche un punto sarebbe potuto bastare, avremmo affrontato la partita contro la Ternana diversamente. E lì anche un pareggio ci avrebbe permesso di stare davanti a loro e giocarci lo spareggio alla fine. E invece è andata diversamente”.
Quando gli chiedo qual è stato il suo idolo da ragazzo mi aspetto mi risponda Cassano, di Bari Vecchia come lui, ma invece la risposta è un’altra: ”Pur non giocando nel mio ruolo il mio idolo era Ronaldo, il Fenomeno, quello dell’Inter. Quando lo vedevo giocare pensavo fosse davvero un fenomeno e non a caso ha vinto tanto. Cassano? Anche lui è un fenomeno, era un punto di riferimento per me. E’ un grande calciatore. Poi per diversi motivi la sua carriera è stata rallentata. Ma rimane un fenomeno”.
La chiusura di questa bella chiacchierata, inevitabilmente, riguarda il futuro prossimo di Nicola Bellomo: ”Leggo tanti nomi, ma a me non risultano. La Ternana ha fatto qualche sondaggio, così come il Pescara e altri club, ma di concreto non c’è nulla. Ho qualche offerta all’estero e infatti ci sto pensando. Dopo questo weekend prenderò una decisione definitiva. Non posso svelare i nomi, si tratta di squadre di campionati diversi, che mi permetterebbero di avere visibilità diverse, ma devo decidere con la mia famiglia”.
Marco Orrù