BENEVENTO CARPI PAGELLE – Ecco le pagelle della finale playoff del campionato di Serie B:
BENEVENTO
Cragno 7,5: L’Uomo Cragno, il miglior portiere della Serie B, si conferma anche stasera respingendo tutto quello che il Carpi gli tira addosso.
Venuti 7: La fascia destra fatta e rifatta per l’ennesima volta. Da un suo spunto è nato il gol di Puscas.
Camporese 6,5: Con al fianco Lucioni si sente sicuro di sè e non sbaglia un colpo. Una coppia super affiatata
Lucioni 7,5: Un autentico muro, così come lo è stato fin da inizio stagione. Un cardine di questa squadra. Veramente insuperabile e anche davanti, sui calci piazzati, è pericoloso.
Pezzi 6,5: Destra o sinistra per lui non fa differenza. Il suo compito lo svolge sempre al meglio. Poco appariscente, ma efficace.
(91′ Padella) s.v.
Chibsah 7: Il solito leone. Là in mezzo è come sempre insuperabile. Sradica un numero di palloni incredibile e si fa sentire anche in fase offensiva.
Viola 8: Un regista coi fiocchi. Il suo arrivo a gennaio è stato fondamentale. Altra gara straordinaria per lui che prende pure un palo con un bolide da fuori area meritevole della rete.
Eramo 6,5: Un anno fa piangeva per aver perso la finale playoff col suo Trapani contro il Pescara. Oggi piange ancora, ma di gioia, per la promozione in Serie A.
Puscas 8,5: E’ l’autentico trascinatore del Benevento in questo finale di stagione. Un gol che vale la Serie A e che lo ripaga di una stagione che l’ha visto protagonista, appunto, solo nell’ultima parte.
(72′ Cissè) 6,5: Approfitta dei tanti spazi concessi nel finale dal Carpi per qualche contropiede interessante.
Lopez 6,5: Schierato ‘alto’ a destra, con Venuti dietro di lui. I due si intendono a meraviglia e si scambiano spesso posizione. Elemento fondamentale.
(79′ Del Pinto) s.v.
Ceravolo 6,5: Non è al meglio, e si vede. Ma ci mette tanta grinta, tanto cuore, lui che con i suoi gol ha trascinato il Benevento in Serie A, pur prendendosi una pausa in questi playoff, se non per il gol allo Spezia nel preliminare.
All.: Baroni 8: Un capolavoro. Porta in Serie A per la prima volta nella storia il Benevento, al termine di una stagione incredibile.
CARPI
Belec 6: Troppo ravvicinato il tiro di Puscas per poterlo parare. Il Benevento è spesso pericoloso, lo sloveno mette una pezza finché può.
Struna 6: Gioca solo 20 minuti poi si arrende ad un infortunio. Fin lì era stato attento.
(20′ Sabbione) 6: Prima terzino destro, poi difensore centrale, lui che nasce centrocampista centrale. Grande senso di abnegazione, è quasi sempre il primo cambio di Castori.
Poli 6: 50′ minuti di partita senza grossi demeriti. Non c’è lui su Puscas in occasione del vantaggio sannita.
(52′ Lasagna) 5,5: Non è molto pericoloso, non quanto si aspettava mister Castori. Paradossalmente il suo ingresso non porta più pericoli per la porta di Cragno.
Romagnoli 5: Una dormita fatale su Puscas, quando gli concede il lusso di calciare ad un metro da Belec ponendosi davanti a lui.
Letizia 6,5: La spinta è come al solito notevole. Ha il cruccio di andare un po’ troppo molle su Venuti in occasione dell’assist per il gol di Puscas.
Jelenic 5: Arruffone e sconclusionato. Non trova spazio, si incarta e finisce per non incidere, nemmeno da calcio da fermo.
Bianco 6: In mezzo al campo per dare ordine ed equilibrio.
Mbaye 5,5: Ha una chance ad un quarto d’ora dalla fine, ma uno stop sbagliato consegna la palla a Cragno, che esce tempestivamente facendosi anche male.
Di Gaudio 6: E’ molto attivo sulla fascia, cerca anche di andare al tiro, ma non trova il guizzo vincente.
Lollo 6: Ha un compito difficile, soprattutto oggi, quello di fare da collante tra centrocampo e attacco. Dà tutto, ma non sempre è impeccabile.
(73′ Fedato) 5,5: Nel finale per tentare l’assalto alla porta di Cragno, senza costrutto.
Mbakogu 6: Nel primo tempo è scatenato con i suoi movimenti, senza però riuscire a trovare la via della rete. Nella ripresa, nonostante abbia Lasagna vicino, è meno pericoloso, forse anche perché stanco.
All.: Castori 6: Ci ha provato fino alla fine. Lo si potrà accusare di essere troppo difensivista, ma ha costruito il suo Carpi così come lo conosciamo, difesa e contropiede e così è arrivato fino alla finale playoff. La sua squadra esce sconfitta, ma con onore.
Marco Orrù
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