Bari, da Stellone a Colantuono non è cambiato nulla

Stefano Colantuono
Stefano Colantuono ©Getty Images

BARI COLANTUONO STELLONE – Da Colantuono a Stellone il Bari non ha cambiato passo e la stagione è andata sempre peggio. Quando ci fu il cambio, dopo un iniziale assestamento, si era notata un’accelerata decisa del Bari, tanto da finire il girone d’andata in piena corsa playoff, ottavo a braccetto con l’Entella, a quota 29 e con 9 lunghezze di distacco dal Frosinone (38), secondo.

Il mercato di gennaio e il salto di qualità tentato è andato malissimo. La squadra sembrava uscita rinforzata dalla campagna acquisti invernale, ma il campo ha detto il contrario. Quel Bari che provava l’aggancio alle prime tre è durato soltanto per sei giornate (dalla 3a alla 9a di ritorno, dalla vittoria contro il Vicenza a quella con il Frosinone): 16 punti conquistati in 7 partite. Lo 0-4 di Trapani ha spento i sogni di gloria pugliesi e da lì è stata un’ecatombe: 7 punti conquistati da allora, 3 reti segnate in 10 giornate. E la forbice dal Frosinone si è dilatata a 18 lunghezze. Alla resa dei conti i due tecnici succeduti sulla panchina del Bari si sono equivalsi: Stellone ha conquistato 16 punti in 13 partite: media 1,23; Colantuono, invece, ha portato a casa 37 punti in 27 partite: media 1,37. La differenze è che Stellone ha giocato 6 match in casa e 7 fuori, mentre Colantuono ne ha affrontati 14 al San Nicola e 13 in trasferta.

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