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ESCLUSIVO/Maniero: ”Il Venezia sarà protagonista in Serie B. Che anni quelli in Laguna…”

Filippo Maniero (Claudio Villa /Allsport)

SERIE B MANIERO – Dopo la promozione del Venezia in Serie B, la redazione di Seriebnews.com ha avuto il piacere di fare una chiacchierata in ESCLUSIVA con l’ex bomber del club veneto Filippo ‘Pippo’ Maniero, per quattro anni con la maglia del Venezia (116 presenze e 54 gol). Ecco le sue parole:

Ciao Filippo. Non so se segui il campionato di Serie B, volevo chiederti un parere su come andrà a finire per la promozione in A e se i playoff si disputeranno visti i punti di distacco tra le prime tre e le altre.

”Il punto cruciale è quello dei playoff, sempre spettacolari al termine del campionato. Sarebbe bello che la terza promozione venisse fuori dai playoff. Per come sta andando il campionato quelle sotto le prime tre devono stare molto attente perché se continuano così i playoff non si fanno. Le prime tre là davanti sono forti e dunque il rischio c’è. Difficile dire chi sia favorito per la promozione tra Spal, Verona e Frosinone. A inizio stagione erano certamente più accreditate le squadre di Pecchia e Marino, mentre quella di Semplici è venuta fuori come sorpresa. Ora sono primi meritatamente, visto che giocano un gran calcio, e quindi delle tre in questo momento, a livello fisico e mentale è la Spal la vera favorita. Stanno meglio delle altre due, anche per un fatto ambientale, visto che Verona e Frosinone sono quasi costrette a dover vincere, mentre la Spal ha già fatto tanto ed è più spensierata”.

Non posso non chiederti del Venezia. Pensi che possa ripetere il campionato di Spal e Benevento da neopromosse il prossimo anno in B?

”Il Venezia è una squadra con una società seria che ha programmato tutto fin dall’anno scorso e ha nelle corde il doppio salto, in questo caso sarebbe triplo, fino alla Serie A. Ha tutte le carte in regola per farlo. La società è ambiziosa e c’è voglia di tornare nella massima serie. Dopo questo campionato strepitoso faranno certamente degli acquisti per essere protagonisti l’anno prossimo e non è detto che non possa essere una sorpresa come è stata la Spal e il Benevento”.

Hai seguito la loro cavalcata verso la B e cosa pensi di Pippo Inzaghi allenatore?

”Non ho avuto modo di seguire da vicino, ma mi sono sempre informato tramite i giornali e la Tv. Il girone B di Lega Pro è molto bello ed equilibrato, con tante squadre forti come il Padova, Pordenone, Parma, Bassano, Reggiana, tante squadre alla ricerca del ritorno nel grande calcio. Inzaghi allenatore sta dimostrando quello che ha fatto da giocatore. L’esperienza non gli manca. Allenare non è come giocare, ma sta dimostrando di saperci fare. Sta seguendo le orme del fratello Simone che sta facendo grandi cose con la Lazio”.

Tu hai vissuto 4 stagioni a Venezia e l’ultima volta che sono stati in A c’eri anche tu. Ci racconti qualcosa di quegli anni, la salvezza al primo anno, la cavalcata in semifinale di Coppa Italia e i 18 gol dell’ultima stagione?

”Dal punto di vista professionale sono stati i miei anni migliori, nel pieno della mia carriera. Difficile dimenticare quegli anni. In alcuni di questi ho raggiunto tanti traguardi; il primo anno con l’arrivo del ‘Chino’ Recoba abbiamo fatto cose straordinarie, mentre l’ultimo anno feci il record di gol stagionale in Serie A con 18 reti, subito dietro al capocannoniere Trezeguet (e Hubner, ndr) e a giocatori come Vieri e Di Vaio. Per me è stato un motivo d’orgoglio aver fatto queste cose. Senza dimenticare appunto la cavalcata in Coppa Italia. Sono passati tanti anni, ma di soddisfazioni e cose belle ne ho tante da ricordare”.

Pippo Maniero è stato un grande bomber, adesso invece anche lui è diventato allenatore. Raccontaci come prosegue la tua carriera.

”Sono 4-5 anni che ho cominciato ad allenare nei Dilettanti. Ho avuto esperienze in Eccellenza e in Prima Categoria. Sto cercando di capire se posso fare l’allenatore a grandi livelli. Non è semplice perché queste sono categorie un po’ particolari. Ma è giusto fare la gavetta, così come la si fa da calciatore”.

Marco Orrù

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