SERIE B Una parte consistente dei calciatori in forza al Pisa ha inviato, mediante un legale dell’AIC, una diffida alla società ai sensi dell’articolo 13 dell’accordo collettivo. Il motivo è da ricondurre al mancato pagamento degli stipendi e ha dato tempo al club fino al 16 ottobre per mettersi in regola altrimenti scatterà la messa in mora. Una scadenza che, nel caso non venga rispettata, aprirebbe le porte ad una penalizzazione in graduatoria. Per scongiurare questo rischio la proprietà che fa capo alla famiglia Petroni dovrà versare circa un milione di euro. In questo modo si eviterebbero penalizzazioni ma anche il rischio di ulteriori danni patrimoniali al club. In caso di messa in mora infatti la società ha 20 giorni di tempo per regolare la sua posizione verso i tesserati che, altrimenti, sarebbero liberi di svincolarsi. Infine sono senza stipendio da mesi anche dipendenti e collaboratori del Pisa.