SERIE B – Ufficiale il passaggio di Massimo Rastelli dalla panchina dell’Avellino e il successivo passaggio al Cagliari il tecnico di Torre del Greco, è voluto tornare a parlare di quei giorni, al quotidiano “Il Mattino”, per spiegare la sua versione dei fatti: “Non ho tradito nessuno, sono sempre stato leale. Ho sempre dato alla società, anche nella fase di distacco: sono diventato ingrombrante per la società, avevo chiesto un mercato da serie A. Io ed il mio staff abbiamo rinunciato a 70mila euro, sono stato criticato da tanti componenti della società anche su Facebook, dove non ho potuto ribattere. La sconfitta di Crotone? Volevano esonerare parte del mio staff per spingermi all’esonero e, temendo che sarei andato anche senza i miei collaboratori, hanno aggiunto Agosti. E’ impensabile cambiare al preparazione ad un mese dalla fine del campionato. Dopo aver raggiunto i play-off – ha continuato Rastelli – chiesi al diesse De Vito di trattare un eventuale rinnovo, ma la società non ha fatto nessun passo in avanti. Dopo Bologna, la società ha chiesto un incontro e abbiamo trovato l’accordo, ribadendo di voler andare via in caso di proposta da una squadra importante di serie B o di serie A. Lunedì sera sono volato a Milano ed ho accettato il Cagliari, poi ho chiamato il presidente”.
Un rapporto speciale quello tra Rastelli e la tifoseria biancoverde: “Ai tifosi possor dire che non ho nulla da rimproverarmi. Ho spesso incarnato in tutti i giocatori arrivati ad Avellino lo spirito del lupo, ridando dignità ad una piazza spesso umiliata. La mia scelta è stata professionale e non economica, guarderò sempre con simpatia quella tifoseria, ci siamo voluti bene, un piccolo nucleo di tifosi non avrebbe cambiato idea neanche con la promozione”.