PERUGIA COMOTTO – Gianluca Comotto è uno dei ‘vecchietti’ del Perugia ed è anche grazie alla sua esperienza mischiata alla freschezza dei giovani che la squadra umbra è prima in classifica. Il difensore è stato intervistato da Tuttosport. Ecco le sue parole: ”Il mercato estivo? Ero sereno e lo sono stato di più quando ho visto che i giovani presi erano già pronti: Verre, Goldaniga, Provedel. E sapevo che la società sceglie prima l’uomo e poi il giocatore. Gente umile, pronta a calarsi nella nuova realtà. Falcinelli? E’ un ragazzo solare, pensavo che avrebbe fatto più fatica. Non sempre uno è profeta in patria, ma lui voleva il salto di qualità, andare oltre i gol realizzati finora (5, nel Lanciano 2012-13, ndr). Vive la responsabilità di giocare a casa sua come uno stimolo e non un peso. Non è un centravanti come Gilardino o Pazzini. Si muove, combatte, ed è comunque bravo di testa. Parigini ha la metà dei miei anni? Quando ci siamo conosciuti mi ha detto: “Ti facevo da raccattapalle al Torino”. Ho avuto un tracollo, mi è passata la vita davanti… Un altro già con la testa pronta, pur se deve ancora crescere. E’ rapido come pochi. Ma Taddei e Giacomazzi sono uno spettacolo, hanno un entusiasmo da ragazzini. Si sono calati nella parte, mai un lamento. Camplone? E’ un insegnante di calcio, ti migliora nei fondamentali. C’è riuscito anche con me… Ora gioco centrale, a una certa età la forza fisica viene meno. Mi ha insegnato a usare di più il cervello, un centrale non deve sbagliare. Lui ama far partire il gioco da dietro, non vuole che lo si dica ma lo considero uno zemaniano”.