Munoz raggiunge le 100 presenze in maglia rosanero e commenta cosi il suo storico traguardo: “Il primo anno è stato positivo, siamo arrivati in finale di Coppa Italia. Nel secondo anno ho sofferto e ho giocato poco. Sono contento di essere arrivato a cento presenze. Il ricordo più bello è la finale di Coppa Italia, dove ho anche segnato”. In questo avvio di campionato, però, ha dovuto saltare qualche gara per alcuni problemi: “Ho avuto difficoltà, ma non per un problema muscolare. Non mi sono allenato al 100%, non ho giocato con la Juve Stabia e non ero al massimo. Non è una scusa, non penso sia stato un problema fisico”. Il difensore argentino sposta poi la conversazione sulla gara contro il Brescia, dove c’è stato un cambio di modulo nel secondo tempo, illustrando le differenze tra Gattuso e Iachini: “Io mi sento più a mio agio nella difesa a tre, ho un punto di riferimento da marcare, ma questo non vuole dire che non sia capace di giocare a quattro. Alla fine decide il mister quale sia il modulo migliore. Gattuso trasmetteva tanta grinta ai giocatori, anche voglia di vincere. Con Iachini è lo stesso. Lo conosciamo poco ma è un bravissimo mister e faremo bene con lui. Non abbiamo fatto nulla di diverso, ci alleniamo nella stessa maniera e giochiamo con lo stesso modulo. Si parte sempre giocando da dietro, anche facendo lanci lunghi. Ci sono modi diversi di pensare tra Gattuso e Iachini, noi dobbiamo lavorare come ci chiede il mister. Iachini ha dato più protezione a centrocampo, ci aiuta molto sulla linea difensiva. Il mio obiettivo è giocare sempre, fare gol viene dopo, non è importante”. Conclusione sui suoi compagni di squadra: molti giovani si sono messi in mostra in questo avvio di stagione. Ecco il Munoz pensiero: “Sono giovani, loro più di me. Faranno vedere le loro qualità, Belotti ha fatto gol, Verre ha fatto una buonissima partita con la Juve Stabia e un buon primo tempo a Brescia. Dopo aver preso gol abbiamo sempre reagito, ma è un difetto da risolvere quello della difesa. La Serie B è dura, ci sono squadre toste e giocatori che vogliono mostrare tutto. Andelkovic è in grande forma, ma decide il mister. Non ci sono gerarchie, penso che Andelkovic sia un grandissimo centrale. Giocare insieme? Non lo decido io. Io voglio sempre giocare, ma decide sempre il mister. Terzi è un giocatore di esperienza, ha vissuto tanti momenti brutti e sa come uscirne. L’ho sempre visto positivo, può portare avanti la squadra. Garcia? L’ho sentito quando è arrivato in Germania ma solo per dirmi che ha cambiato numero”.