SPEZIA FERRARI / LA SPEZIA – Il suo gol decisivo su rigore ha regalato una vittoria preziosissima allo Spezia e l’attaccante italiano Ferrari è tornato sul successo del menti, parlando al contempo del futuro che, secondo lui, attende la squadra di Stroppa: “Non è mai facile subentrare in certi campi; c’è bisogno del giusto approccio alla gara ed io credo di essere subito entrato in clima partita. Su quel pallone ci ho creduto, la difesa non è stata perfetta e sono riuscito a prendere posizione, volevo far sfilare il pallone sul sinistro e calciare, ma mi sono sentito tirare giù. A pochi minuti dalla fine, in un ambiente molto caldo come quello di Castellammare, non è sempre facile fischiare un rigore, bravo Pinzani a non esitare un attimo. Il capitano è il rigorista, ma non essendoci lui in campo, ho parlato con Ebagua e gli ho detto che me la sentivo ed è andata bene. Anche questo vuol dire essere una squadra, avere fiducia nel compagno; noi sotto questo punto di vista siamo davvero compatti. Per me è stata una grande soddisfazione il gol vittoria, la più importante da quando sono arrivato allo Spezia, ma ovviamente spero ce ne saranno molte altre. Adesso la cosa più importante è mantenere i piedi per terra e continuare a lavorare. Sappiamo di aver sofferto molto, forse troppo, ma la Juve Stabia non sarà avversario facile per nessuno. In certi casi è importante anche il periodo in cui affronti certi avversari; io ho un ottimo score contro di loro, ma ho anche avuta la fortuna di incontrarli o ad inizio stagione o quando molto era già stato scritto; loro sono un gruppo in cantiere, di certo faranno bene. Da parte nostra abbiamo confermato il nostro marchio di fabbrica di questo avvio di campionato, l’unione del gruppo, la capacità di soffrire e di non mollare, di crederci fino all’ultimo. Il mister penso sia contento di questo aspetto, ma di lavoro da fare ne abbiamo ancora tanto. Cerchiamo la nostra identità, dobbiamo ancora crescere sotto molti punti; possiamo e dobbiamo fare di più. Adesso ci aspetta la sfida casalinga contro il Carpi e dobbiamo prepararci al massimo, lavorando duro ogni giorno. Titolare? Io e tutti i miei compagni sappiamo bene che il bene principale è la squadra; chi gioca dall’inizio da tutto, ma abbiamo visto che chi entra in corsa può essere decisivo. In questo la panchina allargata è un’arma in più per il mister che ha a disposizione più scelte. Nel modulo che stiamo adottando, la prima punta gioca vicino ad una seconda, in modo diverso da un tridente; ma quello che davvero fa la differenza nel calcio di oggi è la mentalità; se tutti si sacrificano per la squadra ed hanno la stessa volontà e voglia di vincere, tutto il gruppo ne beneficia. Sacrificio deve diventare la nostra parola d’ordine”.