REGGINA ATZORI / REGGIO CALABRIA – Tre stagioni dopo la prima volta, Gianluca Atzori torna sulla panchina della Reggina, la squadra che aveva guidato alla semifinale playoff nel 2011. I due anni successivi non sono stati positivi né per la società, reduce da una salvezza conquistata all’ultima giornata, né per il tecnico, esonerato prima dalla Sampdoria e poi dallo Spezia. Ed è la voglia di riscatto il tema dominante della conferenza stampa di presentazione, tenutasi questa mattina: “Vorrei ripartire dall’ultima partita sulla panchina della Reggina, da quella sera di Novara, dall’entusiasmo di quel tempo – ha detto Atzori, che ha firmato un contratto di un anno con benefit -. Quando è arrivata la chiamata di Foti sono stato contentissimo. La società si è guardata intorno e penso che sia normale, ma sono felice che si sia affidata a me. Ho detto subito di sì, Reggio Calabria non è come le altre piazze. Il mio sogno è allenare la Reggina in Serie A. La mia squadra dovrà avere la mentalità vincente, come vuole pure la società nell’anno del centenario. Le mie esperienze negative? Alla Samp c’era una tifoseria caldissima e i risultati che non arrivavano hanno fatto precipitare la situazione, ma la responsabilità è mia, ho sbagliato delle scelte. Allo Spezia non sono riuscito ad incidere come avrei voluto, ma sono degli schiaffi che fanno crescere. Dobbiamo lavorare come tre anni fa: allora dovevamo riportare entusiasmo, adesso dobbiamo riportare la gente allo stadio attraverso i risultati. Col presidente abbiamo già provato a gettare le basi per la squadra, ieri siamo stati dieci ore a ragionare sulla rosa. Voglio gente motivata, non voglio costringere nessuno, chi resterà dovrà sentirsi orgoglioso di questa maglia. Tre anni fa il tormentone era Brienza, mi disse che non voleva restare e io non sono stato lì a convincerlo. Mi aspetto che Di Michele e Colucci siano i trascinatori di questa squadra sul campo, il passato non conta. Voglio ripartire dalla difesa a 3 e dare un’identità alla squadra, ma saranno il presidente e il ds a fare le trattative”.