PADOVA SALVATORI PEA COLOMBA / PADOVA – L’ex ds del Padova Fabrizio Salvatori torna a parlare per la prima volta dopo le dimissioni rassegnate all’indomani dell’esonero di Colomba: “Quel gesto è stato dettato dalla correttezza – dice in un’intervista al ‘Corriere del Veneto’ – visto che la scelta di esonerare Colomba e riprendere Pea è stata fatta senza consultarmi. Informai subito Luca Baraldi e il presidente Lorenzo Cestaro e chiesi di poter parlare con il cavaliere. Mi fu detto che il presidente era a Milano, non era mia intenzione disturbarlo. Appena c’è stata l’occasione, ne abbiamo parlato a quattrocchi e gli ho comunicato le motivazioni della mia scelta. Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto”. Salvatori fa quindi il punto sulle varie tappe della deludente stagione dei biancoscudati, a cominciare dall’esonero di Fulvio Pea: “C’erano problemi interni allo spogliatoio, come peraltro spesso capita. Si trattava di capire se erano rimediabili o meno, sono stati bravi i ragazzi a reagire e a cominciare a fare risultati. In quel momento c’erano i presupposti per cambiare. Ma il motivo principale di questa stagione anonima, oltre alla necessità di tagliare i costi, sono stati gli infortuni. A mio modo di vedere i campi di Bresseo sono la ragione principale del numero abnorme di guai fisici che abbiamo subito. Non sono campi degni di una società professionistica. I miei errori? Babacar ha reso al di sotto delle aspettative, anche per i guai muscolari che ha avuto. Fra le mie intuizioni credo di potermi ascrivere i meriti di aver puntato su Silvestri e di aver difeso Raimondi. Risceglierei Colomba, perché so come lavora e so che ha pagato anche per tanti aspetti esterni al suo lavoro”.