REGGINA DI MICHELE / REGGIO CALABRIA – Nella Reggina che l’anno prossimo dovrà cercare di riscattare l’ultima stagione decisamente deludente, David Di Michele sarà uno dei pochi punti fermi, dopo aver dato coi suoi 7 gol un contributo importante alla salvezza della squadra dal suo ritorno in maglia amaranto a gennaio. L’attaccante ha fatto il punto della stagione appena conclusa in un’intervista al ‘Corriere dello Sport’, spiegando di non essere del tutto soddisfatto del suo apporto alla causa della Reggina: “Avrei potuto e dovuto dare di più a questa squadra e a questi ragazzi. Direi che il bilancio personale è positivo, ho contribuito con i compagni alla permanenza della Reggina in B, ma avrei gradito incidere di più sui risultati. La salvezza conquistata con affanno è comunque un risultato positivo. Le aspettative dello scorso giugno saranno state altre, magari una salvezza tranquilla, ma il gruppo si è abbattuto alle prime difficoltà. Le carenze maggiori? Probabilmente nella fase organizzativa. Si correva, anche molto, ma male. Differenze tra Dionigi e Pillon? Nella prima fase mancava la concretezza, la precisione in fase conclusiva. I risultati condizionavano il rendimento. Dopo l’esonero c’è stato un atteggiamento più aderente alla necessità di dover conquistare punti. Una svolta legata anche al caso com’è capitato a Cittadella. Come sarà il futuro? Spero meno complicato. Abbiamo commesso errori tutti quanti con valutazioni e comportamenti sbagliati. Ora bisogna pensare a giocatori chioccia per i più giovani, alla presa di coscienza delle necessità e dello spirito di collaborazione che dovrà essere forte in ciascuno. Con le qualità tecniche occorrono quelle umane”.
Di Michele è legato alla Reggina da un altro anno di contratto, che quasi certamente sarà l’ultimo della sua carriera: “Le motivazioni sono infinite. Ho già voglia di tornare in campo, allenarmi e dare tutto per questa squadra. A fine campionato? Ho voglia di rimanere nell’ambiente. Vedremo cosa succederà ma sempre qui alla Reggina. Mi piacerebbe rimanere sul campo per dialogare con i bambini che si avvicinano al calcio e trasferire loro la mia esperienza. Sarebbe splendido rappresentare per i piccoli il loro amico-maestro”.