I suoi 19 gol hanno portato 30 dei 46 punti conquistati sul campo dal Modena: in un 2013 sin qui da dimenticare, Matteo Ardemagni resta la nota positiva di una squadra che sognava i playoff ma ora deve pensare prima di tutto a salvarsi. L’ex attaccante dell’Atalanta, capocannoniere della Serie B, non può che essere soddisfatto del suo campionato dal punto di vista personale: “Sono molto felice, nonostante la nostra stagione si sia improvvisamente complicata – si legge su ‘Tuttosport’ -. Quando ho deciso di rimanere a Modena sentivo di dover ancora dimostrare tanto, soprattutto riscattare le stagioni sfortunate a Padova e Bergamo. So di aver fatto la scelta giusta e se segno con continuità il merito è anche dei miei compagni, perché ciascuno fa il suo”.
Ardemagni parla quindi dei suoi modelli: “Ho avuto modo di vedere da vicino Inzaghi e penso che incarni spirito e qualità dell’attaccante di razza. Caratterialmente mi sento come Pippo: sono un tipo sanguigno, vivo per il gol e mi piace lottare fino all’ultimo. I miei compagni mi chiamano Niño perché dicono che nei movimenti assomiglio a Torres“.
Quindi le ambizioni per il futuro: “La Serie A è il sogno di ogni bambino e penso, con questa stagione, di essermela guadagnata. Ma prima voglio salvare il Modena, battere il mio record di gol e conquistare il titolo di capocannoniere. A gennaio mi voleva il Torino? Una grande piazza, a cui un giocatore non potrebbe mai dire di no. Squillasse il telefono, come potrei non rispondere? Intanto mi godo questi interessamenti, in estate si vedrà…”.