Il silenzio stampa del Padova è finito. O quasi. Dopo la decisione, annunciata ieri, di pubblicare interviste ai giocatori sul sito ufficiale, oggi una breve nota della società comunicava il ripristino dei “normali rapporti coi mass media”. Questo pomeriggio, però, al posto di Babacar, designato per parlare in conferenza stampa, si è presentato a sorpresa Luca Baraldi, che ha spiegato che il silenzio stampa continuerà per giocatori e allenatore: “Abbiamo deciso come società di interrompere il silenzio stampa – le sue parole riportate da ‘PadovaGoal’ -. Non i giocatori e il mister, almeno in un primo momento. Però riteniamo che sia giusto parlare con i media nuovamente. Il silenzio stampa l’avevo deciso io, abbiamo parlato con il presidente e deciso di tornare di fronte ai microfoni. È molto difficile lavorare a Padova. Abbiamo avuto una parte della stampa contro sin dall’inizio. Abbiamo avuto un incontro con gli ultras molto proficuo e dal quale siamo usciti rinforzati. Non lo dico per ingraziarmeli, ma perché effettivamente gli ultras sono stati propositivi. Se non sono cambiate le regole siamo sesti in classifica e mi pare che i playoff sarebbero una realtà. Cos’altro dobbiamo fare? Il silenzio stampa è stato deciso per evitare di sovraccaricare di tensione un ambiente già teso. A volte avremmo piacere che il nostro lavoro fosse valutato per quello che facciamo. I tifosi alla fine del primo tempo ci hanno fischiati, ma noi abbiamo reagito sul campo e abbiamo vinto la partita. Direi che non è poco. A Padova sto bene, non è un ambiente difficile in sé, ci sono pressioni ed è un ambiente esigente”. Tra gli altri temi, Baraldi è tornato sul discusso esonero di Pea dello scorso dicembre: “Ci sono dinamiche interne che non è giusto rivelare a stagione in corso. A fine stagione diremo cosa è successo. Mi è molto dispiaciuto il suo esonero, anche perché in estate l’avevo scelto io assieme al presidente e alla dirigenza”.