Undici anni esatti dalla sua scomparsa. Il ricordo di Vittorio Mero vive nei cuori di chi ne ha potuto apprezzare le sue gesta dentro e fuori dal campo. Il difensore morì il 23 gennaio del 2002 in un incidente stradale alla vigilia di un Parma-Brescia che si doveva disputare nel tardo pomeriggio. Un destino beffardo quello che accompagnò “Vito” perché in quella occasione, essendo squalificato, non poté essere della contesa. Il simbolo di quella Leonessa Roberto Baggio, una volta saputo dell’accaduto, decise di abbandonare il campo in lacrime insieme ai suoi compagni.
Dagli esordi nel Casale fino all’approdo al Ravenna, la carriera di Vittorio Mero è stato un crescendo continuo. Il difensore centrò la promozione con i romagnoli in cadetteria diventando uno dei simboli della tifoserie giallorossa. Lo “Sceriffo” poi si trasferì in Lombardia dove contribuì alla cavalcata in massima serie dei biancoazzurri. Nel 2000-2001 si accasò alla Ternana in Serie B dove collezionò venti presenze realizzando tra le altre cose una splendida doppietta contro il Siena, partita terminata 4-0. Infine il ritorno al Brescia e il tragico epilogo della sua breve vita. Il tecnico Alessandro Calori, a Bresciaingol, lo ha così ricordato “Vito aveva una forza e una voglia incredibile. Non mollava mai e nonostante avesse davanti a se giocatori più attrezzati di lui, era sempre prontissimo, come a dire se fai il minimo errore, sono pronto a sostituirti. Queste sono caratteristiche fondamentali che gli hanno permesso di arrivare a determinati livelli. Perchè non basta il talento e lui era lì a dimostrare tutto ciò”.