Il tecnico del Varese Fabrizio Castori ha rilasciato un’intervista a ‘Tuttosport’, mentre la squadra prosegue il ritiro a Roma in vista della ripresa del campionato anticipata dai recuperi col Grosseto (il 19 gennaio) e col Brescia (il 22). E proprio lo stravolgimento dei piani di lavoro dovuto ai due impegni ‘extra’ è il primo argomento: “Impossibile negare che la sospensione col Grosseto e il rinvio con il Brescia abbiano condizionato il nostro calendario. Lo definirei un gennaio impegnativo, vista la frequenza delle gare, e decisivo, visti gli avversari. A fine dicembre avevamo raggiunto la condizione ideale: eravamo in forma e consapevoli della nostra forza e delle nostre potenzialità. Era stata trovata la giusta alchimia. Adesso, dobbiamo ridimostrarla il 19 gennaio… Sono pochi minuti e il più è fatto. Però, a livello di preparazione, questo impegno ci scombina i piani. E dopo tre giorni ci attende il Brescia, dove sarà partita vera. Un avvio così richiede la massima concentrazione e un approccio deciso, sicuro. E noi li avremo. Non voglio sentire piagnistei: sfrutteremo queste occasioni per far vedere quanto valiamo. Miriamo ai playoff? Beh, siamo a ridosso di Sassuolo, Livorno e Verona. Sarebbe da stupidi non tentare fino alla fine. Se penso alla Serie A? Certo che sì. Chi non lo fa? E’ il sogno di tutti. Ed anche il mio: andare in A con il Varese”.
L’intervista con Castori è anche l’occasione per parlare di mercato: “Abbiamo giocatori di esperienza e qualità. Ma l’arrivo di una pedina giusta potrebbe impreziosire la squadra senza cambiarle spirito: l’umiltà di voler migliorare i propri limiti deve rimanere intatta”. Il tecnico risponde quindi a una domanda precisa su Juan Antonio, attaccante della Sampdoria accostato alla sua squadra: “Lo conosco bene perché l’ho allenato ad Ascoli. E’ un giocatore di qualità ed un ragazzo serio. A puntare su di lui non ci sarebbero spiacevoli sorprese. Anzi”.