Con un finale di campionato in crescendo l’Ascoli di Massimo Silva saluta il torneo cadetto prima della lunga pausa. Partito con un punto di penalizzazione e senza la stella Papa Waigo emigrato per altri lidi i bianconeri hanno pagato uno scotto iniziale di due sconfitte consecutive che lasciavano presagire ad un’altra stagione sofferta come quella precedente. I risultati e il lavoro sul campo ha però premiato alla lunga il Picchio che soprattutto in casa ha costruito un tris di successi filati con Spezia, Cesena e Crotone. Il trend negativo in trasferta ha influenzato la compagine marchigiana alla ricerca di una continuità di risultati non trovata anche a causa di qualche defezione di troppo. Con Andrea Soncin a mezzo servizio, dopo essere tornato a graffiare da par suo ci è voluto un Simone Zaza stratosferico ad emergere con undici centri realizzati. Dalla metà di novembre fino al 30 dicembre l’Ascoli ha conseguito tredici punti, uscendo sconfitta solo al Bentegodi di Verona dove talaltro nessuno ha “osato” violare il fortino inespugnabile dal lontano 9 ottobre 2011. Il crescendo è poi inequivocabile con dieci punti timbrati in quattro match e una generale che li vede in piena media salvezza, obiettivo di stagione.