Il Novara in piena crisi di risultati si affida all’orgoglio per la sua storia recente per risalire la china: sabato arriva il Padova, per una sfida che rievoca dolci ricordi per la squadra e per tutto l’ambiente. Era il 12 giugno del 2011, e la squadra allora allenata da Tesser batteva 2-0 i veneti grazie ai gol di Pablo Gonzalez e Marco Rigoni e tornava in Serie A dopo 55 anni. Un anno e mezzo dopo, l’attaccante argentino, uno dei pochi reduci della promozione, ha rivisto e commentato le emozioni di quella partita per ‘Novara Channel’: “Era un giorno molto particolare per noi, attendevamo con ansia quella partita. Il clima del Piola era fantastico, era la giornata che avevo sempre sognato. Per fortuna era andato tutto nel miglior modo. Il mio gol? Uno dei più belli e importanti che abbia mai fatto in carriera, al di là del gol è stato importante perché stavamo giocando con un uomo in più. La rete ha cambiato e indirizzato il match. Dopo il mio gol ho sentito il boato più grande che ricordo al Piola, solo la mia rete a San Siro in Coppa Italia contro il Milan scatenò tanto ‘rumore’. L’importanza della marcatura però è molto diversa… Avevo ancora in mente il gol sbagliato la partita prima di quel Novara-Padova, così è stata un po’ una rivincita personale. Avevamo la consapevolezza che facevamo la differenza, i giorni prima del fischio iniziale eravamo molto tranquilli perché stavamo bene e sapevamo che al di là di tutto avevamo dato tutto. Alla fine abbiamo chiuso al meglio due anni fantastici. Marco Rigoni che piange dopo il gol, tutta la gente euforica, un’emozione molto molto grande quella serata condivisa con compagni e amici importanti. E’ stato un momento straordinario, abbiamo chiuso due anni che dimostrano quanto ancora ci teniamo. Al triplice fischio c’è stato un abbraccio virtuale immenso con tutti i tifosi. Eravamo troppo contenti, non sapevamo se fosse ancora un sogno, per fortuna era tutto vero”.