Un’altra bella favola sembra essere momentaneamente eclissata. Come la matricola terribile Ternana, anche il Bari di Vincenzo Torrente ha subito il terzo rovescio consecutivo ieri sera ai danni della Reggina. I galletti, come i rossoverdi, avevano strabiliato per intensità, capacità di finalizzazione e gioco spumeggiante soprattutto nella fase di possesso, ma ora sembrano aver perso smalto. Dopo la partenza sparata che li aveva visti protagonisti ossia 14 punti sul campo in appena sei partite, la prima sconfitta immeritata di Verona. La mannaia della doppia penalizzazione ha scombussolato i piani dei biancorossi (soprattutto la seconda avvenuta nel pieno della stagione), i quali sono da sei turni a secco di successi (curiosamente proprio come i rossoverdi i quali hanno ottenuto però un pareggio in più). Nella partita di ieri contro gli amaranto ad esempio il tecnico Torrente ha dovuto rinunciare a gente del calibro di Ghezzal, Sabelli, Iunco,Bellomo, Ceppitelli e Albadoro limitandosi a una sola sostituzione, causa organico dimezzato. Ciò che è emerso al San Nicola è stata l’incapacità di finalizzare sottoporta prendendo l’ennesimo goal con un taglio su ripartenza. Il Bari questi errori li commette spesso in situazione di difesa schierata, dopo aver disputato partite ordinate nel reparto arretrato. Se ieri alla seconda vera occasione la Reggina è andata a segno, ce ne sono state almeno quattro non sfruttate dai galletti tre delle quali sciupate da Caputo. Per poter tornare a volare occorrerà limare queste imperfezioni, in fondo il cammino è lungo e anche se la classifica non sorride al Bari, nulla è perduto.