Dopo un periodo di ambientamento, Mirko Antenucci ha trovato contro il Livorno i suoi primi due gol con la maglia dello Spezia, mettendo la sua firma sul 5-1 finale: “Ho ritrovato il gol lunedì, ma l’ambizione di questo Spezia è tanta. Quando segni e arriva la vittoria sei più tranquillo, ma devo dire che anche prima ero piuttosto sereno anche se ovviamente non ero contento delle mie prestazioni – dice a ‘Tuttosport’ l’attaccante, subentrato a Okaka dopo lo scontro con Mazzoni che aveva lasciato i toscani in dieci -. Quando ci sono spazi da attaccare in effetti sono particolarmente a mio agio. Era una partita a cui tenevamo in maniera particolare per tanti motivi. Per muovere la classifica, per centrare la prima vittoria fuori casa, e soprattutto per i tifosi e per questa città. Qui siamo quattro attaccanti bravi, tutti a disposizione dell’allenatore. Lui fa le scelte a seconda di come ci vede in settimana. Poi è normale che uno vuole sempre giocare, ma credo che una squadra debba avere tanti attaccanti bravi in questa categoria. Mi trovo bene con tutti, anche in allenamento abbiamo capito che tutti possiamo giocare con una punta al fianco. Di Gennaro è importante, gioca in un ruolo che ci può far fare la differenza. Anche lunedì molti palloni sono passati dai suoi piedi. Certo, anche per lui a volte è più difficile, soprattutto in casa con un campo piccolo a cui dobbiamo ancora abituarci del tutto. Il sintetico? E’ diverso dal campo in erba, ma vedremo di ambientarci il prima possibile”. Antenucci è tornato anche sulla fine della sua esperienza al Torino: “E’ una storia passata, non riesco neanche ad individuare un colpevole. Dico solo che mi aspettavo una chiamata, per capire e parlare. Mi ero anche adattato da esterno d’attacco, ma non è servito. Sono valutazioni tecniche nelle quali non entro, ho passato 18 mesi intensi, forse guastati dal finale, ma va bene lo stesso”.