Ascoli, il clamoroso caso di Papa Waigo tesserato per due squadre

Papa Waigo

Campionato degli Emirati Arabi, Al Wahda batte Al Ittihad 6-0. Cosa c’è di strano? Due gol portano la firma di Papa Waigo, ufficialmente un giocatore dell’Ascoli fino al 30 giugno 2014. L’edizione di oggi del ‘Corriere dello Sport’ ripercorre l’incredibile vicenda dell’attaccante senegalese, sotto contratto col club marchigiano (che lo include ancora nella rosa sul sito ufficiale) ma in campo a Dubai dopo il braccio di ferro di quest’estate. Tutto è iniziato a luglio, quando il giocatore non si è presentato al ritiro della squadra. Qualche giorno dopo la spiegazione: per Papa Waigo il suo contratto è scaduto il 30 giugno, nonostante l’Ascoli abbia fatto valere l’opzione per i due anni successivi. L’attaccante contesta la validità di un prolungamento ottenuto, a suo dire, senza interpellarlo; la società gli fa notare che lui quel contratto, con quell’opzione, l’ha firmato. Nel frattempo il giocatore ha ottenuto un permesso temporaneo di un anno dalla Fifa, dopo aver presentato ricorso chiedendo la rescissione del contratto, e avere anche messo in mora la società per stipendi arretrati, senza che in realtà risultino pendenze. La sua posizione, dunque, per quanto insolita, è perfettamente legale. L’Ascoli, ovviamente, non sta a guardare e, dopo che il collegio arbitrale della Lega si è dichiarato incompetente sulla vicenda, ha a sua volta presentato ricorso al massimo organismo calcistico mondiale. Il club di Benigni avrebbe diritto a una penale anche in caso di rescissione, considerata l’unilateralità, ma chiede i danni per non aver potuto né utilizzare né cedere il giocatore, che dopo i 15 gol dello scorso anno sarebbe stato un pezzo pregiato sul mercato.

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